Confagricoltura Alessandria
17-12-2013
In breve del 17 Dicembre 2013
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In breve del 17 Dicembre 2013

In breve del 17 Dicembre 2013

Il mercato dei cereali e della soia  (Fonte: Newsletter Obiettivo Cereali – L’Informatore Agrario)
Continua, sulla scia degli aumenti al livello europeo, la lunga serie di rialzi per il frumento tenero nazionale. A Milano il listino ha chiuso a +4 euro/t per tutte le categorie (panificabile 224,50 euro/t), riallineando così le quotazioni del prodotto nazionale al prodotto d’importazione. A Bologna l’aumento è stato di 3 euro/t («fino» a 217,50 euro/t).

Oltre all’effetto Matif, sembra influire anche la maggior domanda di farine, dovuta senz’altro al periodo natalizio che incombe. Tutte le farine aumentano di 5 euro/t, mentre i sottoprodotti restano stabili (ad eccezione del farinaccio e della crusca cubettata: +5 euro/t). Per capire se si tratta solamente di un fenomeno contingente, oppure se il trend è destinato a permanere, bisognerà attendere gennaio, quando l’effetto stagionale svanirà.

Ciò anche perché sui mercati internazionali la tendenza non è affatto univoca. A Parigi il titolo di gennaio 2014 ha vissuto una settimana piuttosto turbolenta, con oscillazioni di quasi 5 euro/t nel corso della settimana. Venerdì poi c’è stato il recupero e il future ha chiuso a 208,50 euro/t. Resta il fatto che il frumento francese, che ha goduto nelle scorse settimane di notevoli successi sui mercati d’esportazione extra-UE, inizia ad avvertire qualche sintomo di stanchezza. Il mercato «fisico» è calato nell’arco della settimana di 5 euro/t chiudendo venerdì per merce resa al porto di Rouen a 202 euro/t.

Con il dollaro Usa a 1,37 euro, c’è ovviamente molta attenzione a ciò che avviene oltremare e le notizie non sono proprio incoraggianti per i prezzi in Europa. StatsCan (l’ente statistico canadese) ha corretto, come anche per il frumento duro, i dati produttivi al rialzo: invece di 33 milioni di tonnellate se ne stimano ora 37,5. Anche l’Australia ha aggiustato le proprie previsioni per il raccolto imminente (da 13,2 a 14,5 milioni di tonnellate).

Queste notizie e il momento non favorevole per la domanda di frumento statunitense hanno avuto un effetto negativo sulle quotazioni del Cbot. Scaduto il titolo di dicembre si ragiona oramai su base marzo, con il future che ha chiuso venerdì a 628,6 cent/bushel dopo una settimana decisamente ribassista.

Per quanto riguarda il mais nazionale dopo più di un mese e mezzo di continui cali le quotazioni si sono finalmente stabilizzate. A Milano il listino segna invariato (191,50 euro/t), a Bologna guadagna addirittura un euro alla tonnellata (185 euro/t). La raccolta volge oramai al termine e per lo meno nel breve periodo il mercato nazionale dovrebbe essere equilibrato.

Non è altrettanto chiara la situazione dei mercati internazionali. L’export Usa sta andando a gonfie vele, ma visti gli enormi stock accumulati ciò non sembra essere di sostegno alle quotazioni; venerdì il future di marzo 2014 valeva 425,4 cent/bushel, ossia senza particolari variazioni rispetto alla settimana precedente.

In netto calo il Matif: il future di gennaio ha chiuso venerdì a 175,75 euro/t, tornando stabilmente sotto la soglia dei 180 euro/t. In calo anche le quotazioni per pronta consegna, con Bordeaux che segna -3 euro/t (quotazione attuale: 174 euro/t). L’unico fattore che potrebbe influire al rialzo sulle quotazioni in Europa è l’instabilità politica in Ucraina. Il rischio di una forte svalutazione della valuta locale sul dollaro Usa sta infatti spingendo gli agricoltori a non vendere, per cui al momento il mais comunitario non subisce pressioni eccessive.

Decisamente un 2013 da ricordare per l’orzo nazionale. I prezzi continuano a salire, segno evidente che l’orzo segue le sorti del frumento tenero e non del mais. A Milano il prezzo è salito di 3 euro/t (218 euro/t), a Bologna di 2 euro/t (215 euro/t).

Attenzione però: la scorsa settimana segnalavamo un possibile calo dell’orzo in Francia, che si è in effetti realizzato: -5 euro/t Fob Roue
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