25-02-2014
In breve del 25 Febbraio 2014
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In breve del 25 Febbraio 2014
Il mercato dei cereali e della soia
Mentre sulle piazze internazionali si assiste ad una piccola ripresa delle quotazioni, i listini nazionali del grano tenero restano invariati. A Milano il panificabile nazionale ha confermato martedì scorso i 215 euro/t, a Bologna giovedì 207,50 euro/t. Invariate anche tutte le altre categorie, nazionali ed estere, di frumento tenero, così come le farine, mentre per i cruscami la Borsa Merci di Bologna inizia a registrare qualche timido rialzo. L’impressione generale è che al Centro Nord sia stato raggiunto un punto di equilibrio attorno ai 210 euro/t partenza; eventuali correzioni al rialzo o ribasso dipendono per lo più dalla qualità del prodotto.
Già nel corso della settimana antecedente le principali piazze internazionali avevano iniziato a registrare dei lievi rialzi, che si sono consolidati sia a Parigi che a Chicago. Il future di marzo del Matif (quasi in scadenza, dalla prossima settimana si inizierà a ragionare su base maggio 2014) ha chiuso venerdì a 198,25 euro/t, praticamente invariato rispetto al venerdì precedente. Visto l’elevato valore del titolo e considerando l’approssimarsi della sua scadenza, gli operatori tendono per il momento a non vendere e ciò è sicuramente di sostegno alla sua quotazione. A Chicago il future di marzo ha chiuso a 609,6 cent/bushel, piazzandosi stabilmente sopra quota 6 dollari/bushel; una performance più che brillante, se pensiamo che solo 3 settimane fa eravamo a 550 cent/bushel.
A cosa è dovuto questo recupero? Le esportazioni europee e USA stanno procedendo a ritmo sostenuto, tant’è che l’Usda ha recentemente corretto al ribasso le stime sugli stock di fine campagna (183,7 milioni di tonnellate contro 185,4 stimati in precedenza). Inoltre inizia a emergere qualche preoccupazione sul prossimo raccolto nell’emisfero Nord. Le grandi ondate di gelo in Nord America portano con se una situazione di siccità permanente, mentre in Europa accade il contrario: le alte temperature e l’umidità elevata lasciano intravedere qualche rischio sanitario per le colture. Il timore di una minore disponibilità di merce da luglio in poi sta spingendo in alto anche le quotazioni per pronta consegna; a Rouen il frumento tenero quotava 196 euro/t fob (+2 euro/t).
Dopo i lievi incrementi delle scorse settimane le quotazioni del mais nazionale si sono stabilizzate. Invariati perci’ i listini di Milano (190,50 euro/t) e Bologna (186 euro/t), dove invece sono leggermente aumentati i mais esteri.
Intanto sulle piazze internazionali le quotazioni sono in recupero. A Parigi il Matif (per marzo 2014) ha chiuso a 174 euro/t, il Cbot a 453 cent/bushel. Anche per il mais, come per il frumento tenero, a fare da traino alle quotazioni ‘ l’andamento da record storico delle esportazioni USA, ad un ritmo di oltre 1 milione di tonnellate a settimana. L’Usda ha dovuto di conseguenza rivedere le stime degli stock di fine campagna da 160,23 a 157,3 milioni di tonnellate. Inoltre in Sud America il clima delle ultime settimane ‘ stato particolarmente secco, e ci’ lascia intravedere qualche problema sul raccolto imminente.
Vista la stabilità per il frumento e per il mais nazionali, l’orzo non registra particolari movimenti. A Milano il prezzo cala di 1 euro/t, chiudendo a 215 euro/t, a Bologna resta invariato a 208 euro/t.
Intanto sul mercato internazionale la domanda si è notevolmente affievolita, un po’ per la scarsa competitività dell’orzo comunitario rispetto alle altre origini, un po’ perché il comparto mangimistico ha ridotto gli impieghi. In tutti i modi i prezzi restano per il momento stabili; a Rouen venerdì la merce resa al porto ha chiuso a 168 euro/t, in lieve rialzo rispetto alla settimana precedente.
Il mercato italiano della soia non poteva non prendere atto di quanto avvenuto nelle scorse settimane al livello internazionale, e così le quotazioni hanno iniziato a salire anche per la merce nazionale. A Milano l’aumento è