01-04-2014
In breve del 1 Aprile 2014
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In breve del 1 Aprile 2014
Il mercato dei cereali e della soia (da Newsletter Obiettivo Cereali – L’Informatore Agrario)
Dopo l’agitazione delle scorse settimane, sui mercati del grano tenero è tornata (almeno per il momento) la calma. Ormai gli occhi degli operatori sono puntati sul prossimo raccolto dell’emisfero nord e in assenza di avvenimenti eclatanti la volatilità si riduce.
A Milano il listino ha segnato un lieve incremento (+2 euro/t) per frumento panificabile, che quota ora 228 euro/t. I prezzi sono rimasti invece invariati a Bologna (fino a 220,50 euro/t). Invariate anche le farine, mentre i sottoprodotti continuano a recuperare dopo il crollo di inizio anno. Tutto sommato è una situazione positiva sia per i venditori che per gli utilizzatori industriali: i prezzi sono tornati su livelli decenti e la stabilità dovrebbe favorire una chiusura della campagna 2013/14 senza ulteriori shock.
Per quanto riguarda le dinamiche a livello internazionale, ci sono diversi fattori che inducono a pensare lo stesso. Sulle Grandi Pianure statunitensi dovrebbero finalmente arrivare le piogge e innalzarsi la temperatura, mentre per la crisi ucraina si inizia ad intravedere una possibile soluzione diplomatica.
Il 27 marzo scorso l’International Grains Council ha pubblicato le proprie stime e previsioni, che sostanzialmente vedono per il 2014 un buon raccolto (709 milioni di tonnellate) e un incremento dei consumi e degli scambi internazionali, senza che ne debbano soffrire gli stock finali.
Sul Matif il future di maggio ha chiuso venerdì a 209,75 euro/t. A Chicago il prezzo è tornato sotto i 700 cent/bushel, chiudendo a 695,4 cent/bushel. Sono prezzi che inducono molti operatori ad assumere posizioni “lunghe”, ossia a comprare titoli in vista della chiusura della campagna per garantirsi la loro stabilizzazione. Anche il mercato fisico è stabile: a Rouen il grano tenero fob ha chiuso venerdì a 207 euro/t.
La situazione di mercato per il mais è analoga a quella del frumento tenero e vede una sostanziale stabilizzazione delle quotazioni. L’ultimo incremento significativo è quello registrato dalla Borsa Merci di Milano lo scorso martedì: +4 euro/t per il mais nazionale, che vale ora 202,50 euro/t. A Bologna invece tutto invariato (203 euro/t), salvo il mais extra-UE che guadagna 2 euro/t.
Situazione analoga anche sui mercati a termine: Matif (scadenza giugno 2014) 182,25 euro/t, Cbot (maggio 2014) 492 cent/bushel. Rispetto alla settimana precedente si tratta di quotazioni in lievissimo ribasso, ma con una volatilità molto più ridotta. Tiene bene anche il mercato fisico, con il mais francese fob Bordeaux che venerdì ha chiuso a 179 euro/t.
Le ragioni di questa ritrovata stabilità sono le stesse che per il frumento tenero: il disinnescarsi della crisi ucraina e soprattutto l’export Usa che sta andando a gonfie vele. A ulteriori possibili aumenti di prezzo è di freno il bilancio di approvvigionamento mondiale, che può comunque contare su degli stock consistenti (stima Igc: oltre 155 milioni di tonnellate a fine campagna).
Tutto invariato anche per l’orzo. A Milano il prezzo per l’orzo nazionale “pesante” è fermo a 216 euro/t, a Bologna a 213 euro/t.
Ormai non c’è quasi più mercato anche al livello internazionale, e di conseguenza tutti attendono il nuovo raccolto. A Rouen l’orzo francese ha chiuso venerdì a 177 euro/t, ossia invariato rispetto alla settimana precedente.
Quotazioni nazionali invariate anche per i semi di soia: a Milano il prezzo è fermo a 473,50 euro/t, a Bologna a 467,50 euro/t.
Il mercato internazionale, sulla scia di quanto avvenuto per i cereali, è relativamente stabile, anche se in lieve rialzo rispetto alla settimana precedente. A Chicago il future di maggio ha chiuso a 1436,4 cent/bushel, dopo una settimana tranquilla e caratterizzata da una volatilità ridotta. Resta il fatto che le quotazioni delle scadenze successive (ad es. la scadenza cruci