29-04-2014
In breve del 29 Aprile 2014
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In breve del 29 Aprile 2014
Pac, all’Italia 52 miliardi di aiuti di qui al 2020
L’Italia per il periodo 2014-2020 potrà contare su 52 miliardi di euro di aiuti Pac: 27 riservati ai pagamenti diretti; 20,9 sullo sviluppo rurale (che comprendono anche 10,45 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale) e 4,2 miliardi per le Organizzazioni comuni di mercato.
Le decisioni nazionali per quanto riguarda i pagamenti diretti dovranno essere assunte entro il prossimo 1° agosto.
Il ministro delle Politiche agricole Martina ha avviato un confronto serrato con gli assessori regionali, per giungere alla chiusura dell’accordo Stato-Regioni in tempi rapidi.
Per quanto riguarda i settori che potranno beneficiare degli aiuti accoppiati l’ultima proposta del Ministero in ordine di tempo è stata avanzata il 23 aprile in occasione della riunione tra il Ministero e le Regioni.
Per oggi pomeriggio è convocata la Commissione politiche agricole, che riunisce gli assessori regionali, per proseguire la discussione sul primo pilastro e sui programmi operativi nazionali della riforma Pac. Per un confronto sull'argomento, sono stati invitati ad intervenire anche i presidenti delle associazioni di categoria e della cooperazione.
Il mercato dei cereali e della soia
Di fronte all’assenza pressoché totale di scambi sul mercato nazionale, le commissioni prezzi delle borse merci non hanno potuto far altro che lasciare i listini invariati: il frumento tenero nazionale resta fermo a 222 euro/t a Milano e a 212,50 euro/t a Bologna.
A Parigi, dopo il lungo weekend pasquale, il mercato è tornato temporaneamente sotto i 215 euro, salvo poi aumentare nuovamente nel corso della settimana fino alla chiusura di venerdì: 217,25 euro/t. Discorso analogo negli Usa, dove alle preoccupazioni dovute alla crisi in Ucraina si aggiunge anche il timore sullo stato dei frumenti invernali - che non è buono - e sulle difficoltà di semina per quelli primaverili, dovuto alle piogge abbondanti. Il risultato è stato un andamento molto volatile delle quotazioni, che è sfociato venerdì (future di maggio 2014) nello sfondamento della soglia dei 7 dollari al bushel (per l’esattezza 700,2 cent/bushel).
Paradossalmente il mercato francese per pronta consegna è invece in calo. A Rouen il prezzo fob venerdì era di 207 euro/t.
In realtà l’adeguamento (-4 euro/t) è dovuto al fatto che le esportazioni russe ed ucraine verso i paesi terzi non hanno subito rallentamenti, per cui per essere competitivi è necessario adeguare i prezzi al ribasso.
Come per i frumenti, nulla da segnalare per il mais nazionale. I prezzi restano fermi a 195,50 euro/t a Milano e 195 euro/t a Bologna.
La riapertura del Matif martedì scorso aveva lasciato intravedere addirittura un crollo delle quotazioni (future giugno 2014), con i compratori disponibili ad offrire solamente 170 euro/t. La situazione si è poi normalizzata nel corso della settimana, e venerdì il mercato ha chiuso a 187,25 euro/t, un prezzo al quale gli operatori preferiscono ormai rimanere fermi.
Sul Cbot il mais è tornato sopra quota 500, chiudendo venerdì a 507 cent/bushel. Le momentanee difficoltà di semina stanno portando i compratori di titoli ad esercitare una domanda non esagerata, ma sufficiente a portare su le quotazioni.
Il mercato fisico in Francia è invece ribassista: 179 euro/t fob Bordeaux l’ultima quotazione di venerdì.
L’orzo nazionale resta stabile e con quotazioni invariate: Milano 213 euro/t e Bologna 208 euro/t.
Nonostante la crisi ucraina e le condizioni siccitose delle settimane precedenti, le quotazioni francesi sono in calo: 166 euro/t l’ultimo prezzo di Bordeaux. Le colture sono in uno stadio molto avanzato un po’ in tutta Europa e questa prospettiva non dà adito a percezioni di rialzo.
Invariato l’orzo nazionale, prezzi in calo in Francia.
Invariati i semi di soia nazion