09-06-2014
Piano operativo 2014 per la difesa della vite dalla Flavescenza dorata
Sono sempre vietati i trattamenti in fioritura I trattamenti e lÂ’asportazione della vegetazione con sintomi sono obbligatori Norme specifiche per i viticoltori aderenti allÂ’agricoltura biologica
Piano operativo 2014 per la difesa della vite dalla Flavescenza dorata
Sono sempre vietati i trattamenti in fioritura I trattamenti e l’asportazione della vegetazione con sintomi sono obbligatori Norme specifiche per i viticoltori aderenti all’agricoltura biologica
Lo scorso 23 aprile 2014 la Regione Piemonte con D.D. 387 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del 30 aprile 2014 ha definito le “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” per l’anno 2014.
L’aggiornamento dell’applicazione regionale del Decreto Ministeriale di Lotta Obbligatoria è stato definito grazie alle attività di controllo e monitoraggio svolte nel 2013 dal Settore Fitosanitario e ai monitoraggi che abbiamo eseguito in collaborazione con tutte le Organizzazioni Professionali Agricole o loro Società di servizi, Associazioni dei produttori, Liberi professionisti, Cantine Sociali, Centrali cooperative, Consorzi di Tutela e il contributo delle Province. Queste attività di controllo del territorio hanno confermato che esiste una situazione molto disomogenea nel controllo dell’insetto vettore Scaphoideus titanus con elevata presenza in alcune province piemontesi, tra le quali quella di Alessandria.
Per comprendere al meglio la dinamica dell’insetto e la progressione della malattia, da alcuni anni in Piemonte sono stati attivati diversi Progetti pilota (11) che coinvolgono 158 Comuni grazie alle attività delle Amministrazioni comunali, Province, Organizzazioni Professionali Agricole, Organizzazioni dei produttori (OP), Liberi professionisti, Cantine Sociali, Centrali cooperative, Consorzio dell’Asti D.O.C.G., Consorzio tutela del Gavi, Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, con il coordinamento del Settore Fitosanitario. Questi progetti hanno posto sotto osservazione 622 punti di monitoraggio, dai quali nel 2013 è risultata ancora elevata la presenza di Scaphoideus titanus ed è stato confermato un picco di volo dell’insetto adulto nella terza decade di agosto che si protrae in settembre a ridosso della vendemmia.
La ragione di questo andamento è dovuta, nella maggioranza dei casi, all’aumento della popolazione dell’insetto in aree non coltivate e dalle conseguenti migrazioni del vettore da incolti o viti inselvatichite ai vigneti coltivati. Il controllo di queste reinfestazioni risulta impraticabile per il divieto di effettuare trattamenti con presidi fitosanitari al di fuori delle superfici coltivate e in aree non soggette a coltura. La pericolosità di queste aree è confermata da recenti studi che hanno dimostrato che lo scafoideo si sposta dalle aree “rifugio” nei vigneti coltivati anche da distanze fino a 500 metri.
Nello scorso mese di marzo, su nostra iniziativa, abbiamo proposto al SFR, con la collaborazione di tutte le altre Associazioni Agricole Provinciali, con Cadir Lab, con il Consorzio dell’Asti D.O.C.G., il Consorzio di Tutela del Gavi,e il Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi l’ammissione nelle norme tecniche di produzione integrata di insetticidi piretroidi, limitatamente alla lotta contro gli adulti di scafoideo, posizionati in preraccolta in funzione dell’intervallo di sicurezza dei rispettivi formulati commerciali.
Questa nuova opportunità di difesa della vite è stata concessa, per cui le linee tecniche regionali che le aziende aderenti all’azione 214.1 devono rispettare nel 2014 consentono alle aziende viticole l’esecuzione di un trattamento in preraccolta con prodotti piretroidi registrati sulla vite e sulle cicaline della vite e contro lo scafoideo. Anche a queste aziende la Regione ha concesso la possibilità di effettuare un eventuale quarto trattamento in presenza di scafoideo in vigneto a causa del reingresso dalle zone rifugio. Qualora sia necessario eseguire un terzo o un quarto intervento insetticida, al fine di facilitare le aziende nel reperimento delle sostanze attive, si ritiene ammissibile autorizzare per il terzo e il quarto trattamento insetticida l’impiego di una delle sostanze attive già utilizzate nei primi due interventi (clorpirifos etil non può essere utilizzato oltre il 30/07 per il rischio resid