Cereali, stock a livelli record
AMIS - Sistema di informazione del mercato agricolo - è un'agenzia nata per iniziativa dei ministri dell'agricoltura del G20 nel 2011 per migliorare la trasparenza dei commerci alimentari e favorire il coordinamento delle azioni politiche in risposta alle incertezze del mercato. AMIS concentra la sua attenzione su quattro colture che sono particolarmente importanti nei mercati alimentari internazionali, in particolare grano, mais, riso e soia.
AMIS pubblica periodicamente monitoraggi del mercato: l’ultimo rilasciato è quello del 9 ottobre; gli altri previsti per quest’anno verranno pubblicati il 6 novembre e il 4 dicembre.
In base all’ultimo rapporto disponibile, per quanto riguarda il mais in particolare, si evidenzia come le prospettive di produzione nell'emisfero settentrionale siano nel complesso favorevoli. Negli Stati Uniti ci sarà un raccolto record. Buone le attese anche per l'Unione europea, mentre in Cina la situazione è più complessa; le pianure settentrionali e del nord-est hanno patito la siccità. Buone le prospettive anche nell’emisfero sud; in Brasile le condizioni meteorologiche sono favorevoli per la semina del primo raccolto. Gli stock sono a livelli record. Per quanto riguarda il grano la produzione è più alta di quanto prospettato soprattutto in Cina, India Russia e Ucraina. Gli stock sono in forte aumento, a livello massimo dal 2010.
Riso, annata in ritardo e quotazioni in ribasso
Le operazioni di raccolta del riso sono giunte quasi al termine, ma l’annata è fortemente in ritardo a causa dell’andamento climatico. La superficie italiana coltivata si attesta sui 219mila ettari, leggermente in crescita rispetto allo scorso anno (+3mila), ma il comparto è in difficoltà sia per la forte concorrenza dai Paesi meno avanzati (PMA), sia per i ridotti consumi interni. “L’andamento generale dei mercati ci fa dire che è impensabile raggiungere le superfici coltivate fino a qualche anno fa, che hanno sfiorato i 250mila ettari – afferma il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà. L’importazione da alcuni PMA è favorita dalla mancanza dei dazi a livello europeo: il documento presentato dal governo italiano ai fini dell’applicazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, per cercare di limitare le importazioni senza barriere dai Paesi asiatici e non affossare il comparto italiano, &egrav