Fatturazione Elettronica alla Pubblica Amministrazione
Si ricorda che, come stabilito dal Decreto Ministeriale n. 55 del 3 aprile 2013, a partire dal 6 giugno 2014, i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli enti nazionali di previdenza, non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali (Regioni, Province e Comuni). Inoltre, a partire dai tre mesi successivi a queste date, le Pubbliche Amministrazioni non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento in forma cartacea. Ciò significa che tutti i fornitori di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione sono obbligati alla compilazione e trasmissione delle fatture elettroniche e all’archiviazione sostitutiva prevista dalla legge. L’Unione è in grado di gestire per conto delle aziende tutte le fasi della fatturazione elettronica secondo le disposizioni dettate dalla normativa specifica, provvedendo a inserire le fatture dell’azienda per la PA, costruire le fatture elettroniche nel formato previsto dalla normativa, firmare digitalmente le fatture, inviare le fatture alla PA attraverso il Sistema di Interscambio, gestire le ricevute e le notifiche di consegna, mancata consegna, scarto ecc. della fattura elettronica inviata, conservare a norma le fatture inviate.
Il mercato dei cereali verso la normalità
In attesa delle quotazioni di oggi pomeriggio alla Granaria di Milano (chiusa martedì scorso per la festa dell’Epifania), si registrano aumenti su frumento tenero, mais, orzo e semi di soia. A livello internazionale è subentrata invece una fase ribassista, dovuta forse all’andamento negativo di tutti i mercati finanziari. La riapertura dopo tre settimane di pausa della borsa merci di Bologna ha fatto segnare un +3 euro/t per le qualità inferiori del frumento tenero nazionale, mentre sono rimaste invariate le quotazioni dei panificabili superiori e dei frumenti di forza. Il fino quota ora 204 euro/t. I frumenti esteri sono aumentati in maniera significativa: +10 euro/t per il Northern Spring e il Manitoba (per effetto del deprezzamento dell’euro), +5 euro/t per i frumenti austriaci e tedeschi. Ciò lascerebbe intravedere per le prossime settimane un aumento anche per i frumenti nazionali di qualità superiore. Sui mercati a termine internazionali la tendenza è invece ribassista. A Parigi il future di marzo (gennaio è ormai in scadenza) ha chiuso venerdì a 195,25 euro/t, scendendo così di nuovo sotto la soglia dei 200 euro/t che aveva caratterizzato la seconda metà di dicembre. Ancora più marcato il ribasso del future di marzo del Cbot, che ha chiuso venerdì a 563,6 cent/bushel (179 euro/t). Nonostante qualche preoccupazione legata al freddo intenso negli USA, l’andamento piuttosto fiacco delle esportazioni non lascia molto spazio a un’eventuale ripresa dei prezzi. Il mercato fisico francese mostra invece una tenuta migliore. Il prezzo fob di Rouen si è attestato venerdì a 197 euro/t, segnando un -3 euro