Confagricoltura Alessandria
20-01-2015
In breve del 20 Gennaio 2015
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In breve del 20 Gennaio 2015

In breve del 20 Gennaio 2015

Il mercato dei cereali e dei semi oleosi  
La scorsa settimana le borse merci nazionali hanno registrato quotazioni in aumento (Milano) o stabili (Bologna) per tutti i cereali (frumento tenero, orzo e mais) e semi oleosi, salvo che per il frumento duro che è in calo. A livello internazionale continua la fase ribassista a Chicago, mentre a Parigi, anche grazie all’euro debole, si registra una lieve ripresa. A seguito dell’abbandono da parte della banca centrale svizzera del cambio fisso del franco con l’euro, il cambio dollaro/euro è infatti sceso a 1,157 dollaro/euro. Milano ha riaperto con un aumento di 4 euro/t per i frumenti di base e di 2 euro/t per i frumenti di qualità superiore. Il fino quota ora 208,50 euro/t. Tutto invariato invece a Bologna, con il frumento panificabile fermo a 204 euro/t. Invariati anche i prezzi delle farine e dei sottoprodotti. L’andamento delle quotazioni sulle piazze internazionali è differenziato. A Chicago il future di marzo (ma anche le scadenze successive) è in calo; l’ultima quotazione è di 532,6 cent/bushel (168,34 euro/t), con un ribasso di oltre 1 dollaro/bushel da metà dicembre. Il problema è che il dollaro forte ha reso nuovamente competitive le origini comunitarie, come dimostra l’ultimo acquisto di 240.000 t di frumento francese da parte dell’Egitto, e ciò sta favorendo le quotazioni del Matif, dove il future di marzo ha chiuso venerdì a 197,50 euro/t.  Il prezzo del frumento francese per pronta consegna è leggermente più basso (196 euro/t), ma i prezzi fob di Rouen sono in recupero. Un freno è sicuramente costituito dall’export russo, che almeno fino a fine febbraio resterà liberalizzato. A Bologna l’orzo nazionale ha avuto un notevole balzo in avanti: +8 euro/t. L’orzo pesante quota ora 202 euro/t. Probabilmente la domanda inizia a eccedere l’offerta e ciò, complice il rincaro dei frumenti foraggeri, aiuta indubbiamente i prezzi. Più o meno stabili le quotazioni in Francia. A Rouen l’ultima quotazione per merce resa al porto è di 177 euro/t. Il mais nazionale ha avuto un andamento analogo al frumento tenero: in rialzo a Milano (+4 euro/t, 151 euro/t), invariato a Bologna (163 euro/t). Nonostante il recupero a Milano, dai mercati esteri non giungono notizie confortanti. Il Matif (future di marzo) ha subito agli inizi della scorsa settimana un vero e proprio crollo; nonostante un lieve recupero nei giorni successivi, la chiusura non è andata oltre i 159,50 euro/t. A Chicago il future di marzo ha chiuso a 387 cent/bushel (131 euro/t); è sfumata perciò la speranza che il prezzo potesse mantenersi oltre i 4 dollari/bushel.  Il prezzo basso del petrolio inizia a influenzare negativamente la produzione di bioetanolo negli USA; lo sfruttamento della capacità degli impianti è scesa sotto l’80%, anche perché i margini operativi si sono ridotti di oltre il 50%. Per i semi di soia nazionali Milano ha registrato un incremento di 10 euro/t (361,50 euro/t), mentre il prezzo di Bologna è rimasto invariato a 362 euro/t. A livello internazionale si registra un assestamento al ribasso delle quotazioni. A Chicago il future di marzo ha chiuso venerdì a 991,6 cent/bushel (313,15 euro/t), con un calo di 50 cent rispetto alla settimana precedente. Come sempre in questo periodo gli occhi degli importatori sono puntati verso il Sud America, anche se resta da verificare quanto più conveniente possa essere importare (soprattutto da parte della Cina) semi di soia o semilavorati dall’Argentina o dal Brasile. In calo anche i semi di colza a Parigi, dove il future di febbraio ha chiuso venerdì a 357 euro/t contro i 363 euro/t della settimana precedente. Per quanto riguarda il riso al 13 gennaio le vendite dei produttori hanno riguardato 32.079 t, di cui 14.980 t di «lunghi A», 8.616 t di &l
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