Page 4 - aratro10-2013

This is a SEO version of aratro10-2013. Click here to view full version

« Previous Page Table of Contents Next Page »

ottobre 2013

4

a cura di Roberto Giorgi C

ome anticipato riprendiamo l’analisi delle opzioni nazionali di applica-zione della riforma PAC.

Un elemento caratterizzante del nuovo re-gime dei pagamenti diretti è la composizione dei premi per unità di superficie, il cosid-detto sistema di pagamenti “a strati”. Teorica-mente possono essere sommati sulla mede-sima parcella: il pagamento di base disaccop-piato; il pagamento di “inverdimento”; il supplemento per i giovani agricoltori; il premio per le aree con svantaggi naturali; i premi accoppiati (questi ultimi fruibili anche per unità di bestiame e non solo di super-ficie); il supplemento di pagamento ridistri-butivo sui primi ettari dichiarati.

Teoricamente questi premi sono tutti fruibili contemporaneamente sulla stessa superficie, se ricorrono le condizioni per erogarli. In ogni caso lo Stato membro deve applicare questi pagamenti considerando le seguenti condizioni/opzioni: i primi tre pagamenti (di base, inverdimento e giovani) vanno ob-bligatoriamente applicati.

La quota parte di budget complessivo (per l’Italia poco meno di 4 miliardi di euro a re-gime), dedicata ai vari pagamenti, può essere così stabilita:

Pagamento di inverdimento - 30%

Supplemento giovani - Sino a 2%

Aree con svantaggi naturali - Sino a 5%

Premio accoppiato - Sino a 15% (13% +2% per sviluppo colture proteiche)

Premio redistributivo - Sino al 30%

Pagamento di base disaccoppiato - La quota residuale del budget

Quindi, al di là della percentuale fissa del budget riservata al premio inverdimento e quella residuale dedicata al pagamento di base disaccoppiato, l’Italia, come gli altri Stati membri, dovrà decidere se applicare gli altri pagamenti diretti e quale quota di budget dedicarle.

E’ evidente che maggiore sarà il ricorso a forme peculiari di pagamento e minore sarà la quota di massimale finanziario dedicata al pagamento di base (quindi al livello medio di premio riconosciuto ai beneficiari). Addi-rittura attivando al massimo tutte le opzioni, per il pagamento di base rimarrebbe disponi-bile solo il 18% del budget complessivo. Per l’Italia stiamo parlando di circa 700 milioni di euro l’anno che, su una superficie dichia-rata di 10 milioni di ettari, porterebbe il pa-gamento di base intorno ai 70 eur/ha. La scelta di quante forme di pagamento atti-vare passa anche attraverso delle considera-zioni relative alle politiche di settore che si

intendono realizzare (ad es. per i pagamenti accoppiati), ma anche alla considerazione che si ha per le aziende gestite da giovani agricoltori o di minore dimensione (il paga-mento redistributivo è erogabile sui primi 30 ettari – pure questo aspetto va definito a li-vello nazionale –, quindi privilegiando le im-prese con meno ettari).

Schematizzando, le scelte sono le seguenti: 1. A quale livello di budget e con quale inten-sità attivare il pagamento supplementare per i giovani agricoltori? Il premio è erogabile per i primi cinque anni di insediamento dei giovani agricoltori con meno di quaran-t’anni. Va decisa anche la modalità di calcolo della maggiorazione del pagamento, che è grosso modo pari al 25% del premio spet-tante.

2. Attivare, e con quale percentuale di budget i pagamenti per le aree con svantaggi natu-rali. Si può destinare questo pagamento a tutte o meno le aree svantaggiate e appli-cando un numero massimo di ettari. 3. Va deciso se attivare o meno il pagamento accoppiato, per quali produzioni (il regola-mento indica una lista di comparti produttivi ammissibili) e con quale percentuale di budget. Va valutato se sfruttare l’opzione di aumento del 2% del budget per incentivare le colture proteiche.

4. Va infine deciso se attivare il pagamento redistributivo, quanta percentuale di budget riservargli (max 30% del plafond nazionale o regionale) e il numero massimo di ettari/di-ritti oggetto di premio.

Il pagamento redistributivo ha una valenza importante per l’attuazione della riforma. Esso prevede sinteticamente quanto segue: a. Lo Stato membro fissa un valore unitario pari al massimo al 65% del pagamento

medio nazionale;

b. Questo valore viene moltiplicato per un numero di ettari ammissibili o di titoli atti-vati dal beneficiario sino ad un massimo a 30 di ettari/titoli;

c. Lo Stato membro può anche prevedere una graduazione del pagamento redistributivo al-l’interno del numero massimo di ettari/titoli; d. Nel caso di applicazione del pagamento redistributivo, lo Stato membro può anche decidere di non applicare parte delle ridu-zioni per degressività (“riduzione progres-siva”) e plafonamento (capping - vedi dopo); Il pagamento redistributivo quindi può assu-mere una funzione rilevante sia in termini di selettività (spostando parte del budget verso i “primi” ettari), ma anche nel caso in cui non si intenda applicare l’obbligo di riduzione progressiva dei pagamenti.

Ecco qualche cifra che può aiutare nella valu-tazione. Il 30% del budget nazionale che sa-rebbe disponibile per il pagamento redistri-butivo si aggira intorno a 1,1 miliardi di euro. In Italia le aziende con meno di 30 ha di Sau sono 1,5 milioni circa (il 95% delle aziende censite) e hanno in conduzione 5,9 milioni di ettari (il 46% della Sau nazio-nale). Le aziende con più di 30 ha sono 86 mila circa (il 5% delle aziende censite) e con-ducono 6,9 milioni di ha di Sau (il 54% del totale). In complesso quindi, se si fissasse un limite di 30 ha per il pagamento ridistribu-tivo, si potrebbero premiare circa 8,5 milioni di ettari di superficie ottenuti sommando ai 5,9 milioni di ettari delle aziende con meno di 30 ettari di SAU i circa 2,6 milioni rappre-sentati dai primi 30 ettari delle aziende più grandi (86mila soggetti x 30 ha): grosso modo due terzi della SAU nazionale. Utiliz-zando tutto il budget disponibile, si potrebbe orientativamente erogare un pagamento re-distr ibut ivo di 130 euro/ha = 3.900 euro/azienda/anno. Naturalmente le aziende di maggiore dimensione sarebbero penaliz-zate perché perderebbero il 30% del paga-mento sulla superficie eccedente i 30 ettari. Dalle prime informazioni risulterebbe che la Spagna si stia orientando per un plafona-mento (100% di prelievo) oltre 300 mila euro di pagamento diretto, senza applicare invece il pagamento redistributivo. Al con-trario, la Germania ha già sul tavolo un’ipo-tesi di applicazione del pagamento redistri-butivo (50eur/ha per i primi 15 ettari e 30 eur/ha per i successivi 15 ettari) dal mo-mento che non intenderebbe applicare de-gressività e plafonamento. Anche la Francia sarebbe orientata per un’applicazione del pa-gamento redistributivo sino al limite mas-simo.

La riforma della PAC

aratro N 10-2013_Layout 1 11/11/13 12.54 Pagina 4

Page 4 - aratro10-2013

This is a SEO version of aratro10-2013. Click here to view full version

« Previous Page Table of Contents Next Page »