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egli ultimi tre/quattro anni abbiamo assi-stito a una gravissima recrudescenza delle infezioni di Flavescenza dorata. La sua presenza si è fatta sentire, con tutte le sua drammatiche conseguenze di perdita di produ-zione e di moria delle viti – ancor più gravi quanto si tratta di nuovi impianti – anche in aree e su vi-tigni ove in passato era presente in modo spora-dico e non invasivo.

Le tecniche di difesa adottate sono la lotta all’in-setto vettore, il taglio delle vegetazione sintomatica (per ridurre le fonti di inoculo nel vigneto) e il suc-cessivo estirpo delle piante colpite.

Tutti gli sforzi compiuti dai viticoltori in tal senso sembra che non abbiano ottenuto nessun risultato, anzi, al contrario: sembra quasi che all’aumentato impegno dei viticoltori abbia corrisposto un au-mento delle infezioni e delle piante colpite. Lo scoramento e la tentazione di lasciar perdere le misure di lotta obbligatoria che dal 2000 sono in vigore e che sono sempre state rivolte al binomio trattamenti-estirpo pervade la maggior parte dei vi-gnaioli.

D’altra parte è più di una sensazione il fatto che molti viticoltori non facciano quello che devono fare, sia a livello di trattamenti che a livello di pu-lizia nel vigneto della vegetazione sintomatica e di estirpo delle piante colpite.

Per non parlare del problema legato ai vigneti mal gestiti, abbandonati e alle viti presenti lungo fossi stradali e aree divenute, dopo anni di incuria, bo-schive, ove la vite è presente in modo molto abbon-dante e l’insetto vettore trova rifugio, alimento ed enormi possibilità riproduttive.

La ricerca, anche per i pochi mezzi a disposi-zione, ad oggi non sta fornendo mezzi da inte-grarsi con quelli disponibili che possano assicu-rare garanzie di successo per il contenimento della malattia.

Ma sul territorio si stanno moltiplicando iniziative volte al monitoraggio dell’insetto vettore e al con-temporaneo studio delle sua attività biologica per poter affinare i mezzi di lotta. Insieme con questi aspetti legati alla lotta indiretta alla malattia, inter-venendo sul suo vettore, sono in studio di campo anche mezzi di lotta diretti, volti a incrementare o indurre capacità di resistenza da parte della vite.

La nostra Associazione nell’ambito di un progetto di monitoraggio provinciale dell’insetto vettore sta collaborando con alcune Comunità Collinari del Casalese, con il Consorzio dell’Asti D.O.C.G., con il Consorzio Tutela del Gavi e con le altre As-sociazioni Agricole per monitorare in modo più ef-ficace il territorio vitato provinciale per poter orien-tare gli interventi di difesa affinchè i trattamenti in-setticidi vengano effettuati in tempi e modi tali da massimizzarne l’efficacia.

Cosa significa? Innanzi tutto stabilire con la mas-sima precisione – zona per zona – il momento ideale del trattamento contro le forme giovanili e successivamente contro gli adulti. Definire una data certa per il trattamento ha lo scopo di indiriz-zare tutti i viticoltori ad effettuare i trattamenti il più contemporaneamente possibile per ottenere risul-tati ideali. Trattare contemporaneamente e tutti in-sieme è condizione necessaria per organizzare un sistema di lotta efficiente ed efficace.

Quindi trattare l’insetto vettore della Flavescenza non come trattamento integrativo di quelli contro peronospora o oidio, ma specifico: peronospora o oidio possono ridurre la produzione di uva del-l’anno o la sua qualità. La Flavescenza invece di-strugge la vite che è il patrimonio che tutti dob-biamo salvaguardare. Questo significa adottare tecniche distributive dell’insetticida che consentano maggiori risultati, trattando tutti i filari, orientando il trattamento verso la parte basale della vite so-prattutto il primo contro le forme giovanili, acidifi-care la miscela acqua/insetticida (specialmente le aziende biologiche che utilizzano il piretro natu-rale) e trattare verso sera o verso mattina su vege-

tazione asciutta e con atomizzatori in perfette con-dizioni operative, opportunamente tarati e regi-strati, salvaguardando il più possibile gli insetti pronubi. I vostri tecnici sapranno approfondire questi aspetti.

Infine ancora un accenno ai monitoraggi. Come detto, monitorare la comparsa delle forme giovanili e degli adulti è la base per la realizza-zione di una lotta efficace. In provincia di Alessan-dria questa attività sta intensificando di anno in anno.

Monitorare la presenza degli adulti significa ap-pendere 3 trappole attrattive di colore giallo invi-schiate nel vigneto in diagonale e sostituirle ogni 15 giorni: le trappole vengono esaminate e gli Scafoidei adulti appiccicati alla trappola vengono contati. Questo lavoro deve protrarsi da fine giugno/inizio luglio a tutto ottobre.

In base alle catture è possibile definire l’ideale epoca per i trattamenti.

La necessità di trattare verrà segnalata sui bollettini del Condifesa oppure sui bollettini appositamente dedicati alla lotta all’insetto vettore redatti dai re-sponsabili dei progetti specifici attivi nella nostra provincia.

Spiace rilevare che alcuni Comuni della nostra provincia non aderiscano al Condifesa: comunque anche in queste realtà viticole il monitoraggio verrà effettuato e verranno affissi bollettini per in-formare correttamente i viticoltori.

Per tutta questa attività sono indispensabili alcune collaborazioni:

– delle Amministrazioni Comunali per la sensibi-lizzazione delle aziende e le eventuali segnala-zioni alla Regione di comportamenti non conformi (vedasi pagina seguente);

– dei viticoltori conduttori dei vigneti identificati per l’installazione delle trappole cui si chiede di cambiare le trappole ogni 15 giorni e di portarle nel luogo ove i tecnici delle associazioni si ritro-vano per la lettura delle trappole e la redazione dei bollettini di intervento.

Occorre ribadire che contro la Flavescenza Dorata abbiamo una sola possibilità di successo: lavorare tutti insieme, ciascuno nel proprio ambito. Da soli non si va da nessuna parte.

Marco Visca

maggio 2013

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Confagricoltura

Piemonte

FEASR

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

Attività di informazione anno 2012-2013 che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla Misura 111.1 sottoazione B

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Domande agroambientali

C ome negli anni scorsi anche nel 2013 la scadenza delle domande agroambientali è previste per il 15 maggio.

Dato l’andamento stagionale si consiglia di co-municare con la massima tempestività ogni va-riazione delle colture indicate durante gli in-contri con i tecnici per l’aggiornamento del fa-scicolo, per poter provvedere alle variazioni del caso.

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