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ottobre 2013

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grinsieme Moscato è una realtà. Da Agrinsieme, il nuovo soggetto di rappre-sentanza agricola nazionale che riunisce Confagricoltura, Cia e Aci (alleanza delle cooperative che raggruppa Confcooperative, Lega Coop e Agci), è nato il “tralcio” vi-nicolo che si occuperà del mondo del moscato. Un settore che ha bi-sogno di stabilità, da anni, e che ora può contare su una struttura che ne rappresenta una grande parte.

Il numero più significativo che identifica questa nuova struttura è quello della superficie agricola: Agrinsieme Moscato, infatti, rap-presenta oltre tremila ettari vitati a moscato. Un fatto senza prece-denti, anche a livello nazionale, che apre nuovi scenari nel teatro della rappresentatività rurale e viti-vinicola, la quale risulta allargata e condivisa. «La migliore possibile»

l’hanno definita i neo consiglieri del direttivo di Agrinsieme Mo-scato.

L’atto formale, davanti ad un no-taio, il 2 ottobre nella sede di Con-fagricoltura Asti, dove si sono riu-niti rappresentanti e delegati delle associazioni partners del progetto. Del direttivo della neonata asso-ciazione fanno parte, per la com-ponente delle associazioni agri-cole, Luca Brondelli di Brondello

(Confagricoltura Alessandria),

Pietro Cirio (Confagricoltura Asti), Roberto Abellonio (Confa-gricoltura Cuneo), Carlo Ricagni e

Piero Giovanni Trinchero (Cia Alessandria), Ivano Andreos della Cia di Asti. Per la componente cooperazione-Aci, i neo consiglieri sono: Giulio Porzio e Giovanni Bracco (Vignaioli Piemontesi) con

Barbara Pastorino (Cantina Ma-ranzana), Paolo Ricagno (cantina Vecchia Alice), Gianpaolo Me-notti (Cantina La Torre) e Gio-vanni Frola (Cantina di Fontanile) Lo scopo dichiarato è quello di portare avanti, con una unica voce,

progetti e istanze che favoriscano lo sviluppo del comparto, troppo spesso al centro di polemiche e contrapposizioni. A costituzione avvenuta, molti i commenti posi-tivi sulla nuova organizzazione di rappresentanza vitivinicola. Per Pietro Cirio, produttore vini-colo e già vicepresidente di Confa-grimoscato, confluita in Agrin-sieme Moscato, quello che sta alla base del nuovo soggetto è la voglia dei viticoltori di essere rappresen-tati al meglio: «Volevamo essere liberi di tutelare i nostri interessi, senza in-termediari che non ci hanno mai rap-presentato. Ora potremo portare avanti i nostri progetti con le nostre ri-sorse» . Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Ales-sandria, spiega: «Al primo posto di Agrinsieme Moscato ci sono gli agri-coltori. È questo l’assioma da cui par-tiamo e che rispetteremo sempre e fino in fondo». Per Carlo Ricagni, presi-dente della Cia di Alessandria, la nuova struttura arricchisce la de-

mocraticità del settore: «Siamo per la rappresentatività allargata e condi-visa. È un concetto nuovo, che fa cre-scere tutti, Noi e i nostri associati per primi». Roberto Abbellonio, diret-tore di Confagricoltura Cuneo, pone l’accento sulla condivisione degli scopi di cui Agrinsieme Mo-scato si farà carico: «Sulle cose con-crete siamo tutti d’accordo. È questo lo spirito giusto per risolvere i problemi del settore e rilanciarlo. Con le divi-sioni non si va da nessuna parte».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Domenico Sorasio , diret-tore di Confcooperative Piemonte:

«Agrinsieme Moscato rafforza il set-tore. Ci saranno risultati positivi perché il mondo della cooperazione crede da sempre nel valore del lavoro comune in agricoltura». Gianluigi Biestro , direttore della Vignaioli Piemontesi, parla apertamente di passo storico: «Ora una grande parte della cooperazione vinicola legata al moscato è rappresentata da un unico organismo ed è evento». Paolo Ri-

cagno, rappresentante della se-zione moscato della Vignaioli Pie-montesi, presidente della Cantina sociale Vecchia Alice e anche alla guida del Consorzio di Tutela del Brachetto, è fiducioso: «Finalmente il moscato è rappresentato anche da un soggetto che esprime una larga por-zione di imprenditori e vignaioli. Gente che conosce le necessità ed i pro-blemi di un settore che va rifondato al più presto per cogliere nuove opportu-nità di sviluppo». Infine i commenti positivi di Massimo Forno e Fran-cesco Giaquinta , rispettivamente presidente e direttore di Confagri-coltura Asti. «Agrinsieme Moscato è la dimostrazione che possono esistere sinergie virtuose pur tra differenti im-postazioni di come intendere le poli-tiche agricole» annota Forno. Per Giaquinta, la costituzione di Agri-moscato è «il primo atto per costruire una nuova identità del mondo del mo-scato, slegata da logiche superate e controproducenti e rivolta ad un futuro libero da condizionamenti localistici».

Nasce Agrinsieme Moscato

«Siamo la novità e faremo grande un settore che ha bisogno di stabilità e sviluppo»

Q

uest’anno l’accordo sulla vendemmia per il Gavi DOCG, ha richiesto molto tempo e una difficile e complessa mediazione dell’Assessore Sac-chetto tra i produttori agricoli e la parte industriale. Occorre precisare che i dati complessivi del comparto del Gavi sono migliorati notevolmente rispetto allo scorso anno; le giacenze di vino sono diminuite a circa 13.000 ettolitri (29000 nel 2012) e le vendite delle bot-tiglie sono aumentate ad oltre 12.000.000. L’accordo re-lativo alla vendemmia di quest’anno, per quanto ri-guarda la resa produttiva ed il prezzo minimo delle uve, garantisce i redditi dei produttori e una concreta stabi-lità all’intera filiera produttiva. Nei confronti dell’anno scorso, l’aumento del prezzo delle uve Gavi DOCG è del 10,7% per la prima fascia (quella più bassa); per questo i viticoltori potranno ricavare 7.500 euro per ogni ettaro coltivato mentre, per le uve Gavi DOCG con menzione geografica aggiuntiva (es. Gavi DOCG del comune di Gavi ) il ricavo supererà i 9.000 Euro ad ettaro, sempre per la fascia più bassa.

Inoltre, si è dato stabilità all’intera filiera produttiva e, valutando da un lato l’aumento delle vendite delle bot-tiglie (+7,7% rispetto allo scorso anno) e dall’altro il basso livello di giacenze, si è stabilito di produrre 95 q/Ha, cioè quanto previsto dal disciplinare di produ-zione.

I rappresentanti di Confagricoltura e CIA hanno sotto-scritto l’accordo con convinzione, in quanto garantisce un reddito certo alle aziende agricole tenendo conto del continuo aumento dei costi aziendali, e non produrrà ulteriori eccedenze di vino, assicurando alle aziende ac-quirenti la possibilità di sviluppare nuovi mercati. Per Luca Brondelli Presidente di Confagricoltura e Carlo Ricagni Presidente della CIA, “con quest’accordo, si è ot-tenuta la stabilità del comparto, con il miglioramento del reddito agli agricoltori ed il controllo della produ-zione; sono questi due importanti e positivi aspetti che consentiranno una programmazione adeguata allo svi-luppo della filiera produttiva del Gavi DOCG”.

Valter Parodi

CONFAGRICOLTURA E CIA: UN BUON ACCORDO PER IL GAVI

Garantito un reddito certo ai produttori

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