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gennaio 2014

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a conferenza Stato Regioni del 19 di-cembre ha approvato in via definitiva il “Piano d’Azione Nazione per l’Uso Soste-nibile dei Pesticidi”, come previsto dal decreto legislativo 150/2012 che recepisce la Direttiva Europea 2009/128/CE (obbligatoria per tutti gli Stati aderenti all’Unione Europea ) la quale istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi; il Piano è stato inviato alla Commissione Eu-ropea per bloccare la paventata procedura di infrazione a carico del nostro Paese, per il ri-tardo con cui lo stesso è stato approvato. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Piano, attesa nei prossimi giorni, viene sancita una svolta normativa che interesserà vari aspetti legati all’uso dei prodotti fitosani-tari (o agrofarmaci o fitofarmaci, così inten-diamo chiamarli e non “pesticidi” – pessima traduzione dall’inglese pesticides – termine in-vece tanto amato dai detrattori dell’uso della chimica in agricoltura).

Infatti il PAN (così lo definiremo d’ora in poi), per la prima volta nella legislazione nazionale, interviene sugli altri aspetti legati all’uso dei prodotti fitosanitari, fino ad oggi mai trattati sotto il profilo normativo.

Quali le finalità della Direttiva europea? Ri-durre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosani-tari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità; promuovere l’applicazione della difesa integrata, dell’agricoltura biologica e di altri approcci alternativi; proteggere gli utiliz-zatori dei prodotti fitosanitari e la popola-zione interessata; tutelare i consumatori; sal-vaguardare l’ambiente acquatico e le acque potabili; conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.

Le politiche adottate dai vari Stati membri del-l’Unione europea dovranno assicurare lo svi-luppo e la promozione di metodi di produ-zione agricola per i quali il ricorso alle mole-cole di sintesi sia limitato al minimo indi-spensabile. Per raggiungere questo risultato la Direttiva prevede che ogni Stato Membro pre-disponga un apposito Piano d’Azione Nazio-

nale, il PAN, appunto.

In poche righe è impossibile tracciare con pre-cisione quanto viene previsto dal PAN; oc-corre anche sottolineare che le Regioni stesse dovranno intervenire andando a definire quanto il legislatore europeo prima e nazio-nale poi, hanno lasciato alla discrezionalità di ogni singolo Stato membro o Regione. In sin-tesi, al fine di ridurre i rischi associati all’im-piego dei prodotti fitosanitari, il PAN indi-vidua le seguenti azioni:

• assicurare una capillare e sistematica azione di formazione sui rischi connessi all’impiego dei prodotti fitosanitari , che riguarda gli uti-lizzatori professionali, i rivenditori e i con-sulenti. Questo aspetto del PAN prevede che per l’acquisto di tutti i fitofarmaci uti-lizzati a livello professionale sia obbliga-torio il patentino, senza nessuna distin-zione, come avviene attualmente, di classe tossicologica; questo dovrà avvenire entro il 26 novembre 2015;

• garantire un’informazione accurata della popolazione circa i potenziali rischi associati all’impiego dei prodotti fitosanitari ; questo aspetto, di enorme rilevanza nei confronti di un’opinione pubblica poco incline ad accettare, comunque, l’uso della chimica a difesa delle colture e della loro nutrizione (quante volte si scambiano i concimi per i fitofarmaci e viceversa), dovrà essere gestito in modo talmente intelligente e costruttivo da far capire come in moltissimi casi l’uso dei fitofarmaci sia insostituibile per otte-nere prodotti nelle quantità e qualità ri-chieste da tutti i consumatori e per garan-tire un elevato livello di difesa delle colture;

• assicurare una capillare e sistematica azione di controllo, regolazione e manutenzione delle macchine irroratrici ; questo aspetto sarà poco accettato da molti agricoltori, ma sarà basilare perché il PAN non diventi un processo contro i fitofarmaci, ma contro il loro uso errato. Il PAN prevede che tutte le attrezzature siano annualmente sottoposte a manutenzione da parte dell’azienda uti-

lizzatrice e che periodicamente vengano ve-rificate da centri appositamente autorizzati: una sorta di “revisione” applicata alle barre da diserbo e agli atomizzatori. Queste “re-visioni” dovranno essere completate entro il 26 novembre 2016;

• prevedere il divieto dell’irrorazione aerea, salvo deroghe in casi specifici ;

• prevedere specifiche azioni di protezione in aree ad elevata valenza ambientale e azioni di tutela dell’ambiente acquatico ; gli even-tuali trattamenti con fitosanitari delle aree frequentate dalla popolazione o dai “gruppi vulnerabili” (bambini, anziani, ecc.) dovranno rispettare particolari avver-tenze e modalità di informazione dei frui-tori. Per quanto riguarda la tutela l’am-biente acquatico, occorrerà prevedere un’integrazione di queste norme con le mi-sure della Riforma della PAC e del PSR perché le imprese agricole gestiscano senza riduzioni di reddito e aumenti di spesa la fasce tampone a rispetto dei corpi idrici su-perficiali. Il PAN prevede anche la ridu-zione o il divieto dell’uso di erbicidi in aree extra agricole (ferrovie e strade);

• prevedere che le operazioni di manipola-zione, stoccaggio e smaltimento dei prodotti fitosanitari e dei loro contenitori sia corret-tamente eseguita ; la gestione dei conteni-tori come rifiuto non dovrebbe comportare particolari problemi alle aziende agricole alessandrine, perché ormai da anni, grazie agli accordi di programma sui rifiuti agri-coli, questo aspetto è attentamente consi-derato e sono state adottate le misure più idonee alla riduzione dei rischi. L’aspetto legato a manipolazione e stoccaggio azien-dale, invece, potrebbe comportare mag-giore attenzione e migliori utilizzi da parte delle aziende (l’aspetto stoccaggio deve tra l’altro già essere rispettato ai sensi della Condizionalità);

• prevedere la difesa a basso apporto di prodotti fitosanitari delle colture agrarie, al fine di salvaguardare un alto livello di biodiversità e

Preoccupano le incombenze e le restrizioni poste a carico delle aziende agricole dal PAN

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