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È

fronto a tutto campo su la-voro, occupazione e pro-duttività nel settore agricolo il convegno organizzato da Confa-gricoltura il 7 novembre scorso a Roma presso i l Tempio di Adriano, al quale hanno preso parte i ministri dello sviluppo eco-nomico Corrado Passera , della semplificazione Filippo Patroni Griffi e del lavoro Elsa Fornero ed il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua . D’altronde, come ha detto il presidente Mario Guidi

chiudendo la giornata: “Il nostro lavoro più difficile è farci conoscere, far capire cosa sia realmente l’agricol-tura” . Un compito a cui ha contri-buito la relazione del centro studi confederale, illustrata subito dopo il saluto ai partecipanti del diret-tore generale Luigi Mastrobuono

e che ha dato conto di un’impren-ditoria agricola che crea lavoro nonostante la crisi, esporta e fa in-novazione. Un settore in cui l’in-dice di ricambio generazionale è ancora “molto, molto basso”, come ha fatto presente il presi-dente dell’Anga Nicola Motolese , ma nel quale il 43% della mano-dopera è sotto i 40 anni e le donne sono molto meglio rappresen-tante rispetto ad altri comparti, raggiungendo quasi la metà del totale degli imprenditori agricoli, secondo quanto testimoniato dalla presidente di Confagricol-tura Donna Marina di Muzio .

“Fate bene a smontare i luoghi co-muni che vi riguardano” ha affer-

vando che “quando si parla di come rendere l’Italia più forte si arriva sempre al vostro settore . L’agricoltura italiana ha fatto le scelte giuste per superare la crisi, ma molto altro può essere ancora fatto in termini di inter-nazionalizzazione ed innovazione”

ha aggiunto il ministro, ricor-dando alcuni dei provvedimenti assunti dal governo Monti su questi temi. Passera ha anche fatto un accenno alla legge di stabilità, auspicando che possa essere man-tenuta per la tassazione delle so-cietà agricole, la possibilità di sce-gliere se farla in base al reddito o su base catastale. Il presidente del-l’Inps Mastrapasqua non ha na-scosto, nel suo intervento, alcune criticità del settore, sottolineando come una serie di direttori del-l’istituto “sono costretti da anni a vi-vere sotto scorta” . “A chi conviene mantenere l’illegalità?” , si è chiesto Mastrapasqua, invitando le im-prese agricole a “debellarla, altri-menti l’agricoltura continuerà ad es-sere conosciuta più per questo che per i dati che avete illustrato”. Quanto ai voucher, per Mastrapasqua non hanno destrutturato nessun rap-porto di lavoro, anzi hanno fatto emergere lavoro nero. “La Confa-gricoltura non favorisce in alcun modo gli abusi, perchè vanno contro la competitività, la distorcono”, ha brevemente replicato Guidi, se-condo il quale, rispetto al pro-blema delle “aziende fittizie”, “ci sono tutti gli elementi per controllare. Le aziende che danno manodopera

basarsi”. Il ministro Patroni Griffi ha incentrato il suo intervento sul tema della semplificazione, ricor-dando le norme già introdotte col primo decreto in materia e quelle che dovranno ancora essere di-scusse in Parlamento. In partico-lare, il Ministro ha sottolineato che “bisogna sfatare l’equazione ‘semplificazione uguale minore tu-tela’. La semplificazione non tocca le tutele - ha asserito - ma riguarda gli oneri informativi, sui quali bisogna e si deve intervenire”.

La giornata di lavori si è conclusa con una tavola rotonda a cui hanno preso parte, oltre al presi-dente Guidi, il ministro Fornero,

Paolo Carcassi della UIL, Elena Lattuada della Cgil, Giorgio San-tini della Cisl e Pierangelo Albini

della Confindustria. Nella sua breve introduzione, Guidi ha fatto presente come la concertazione abbia un valore se funzionale ai risultati. “Se invece è una liturgia è meglio che non ci sia. Comunque, qualunque sia la forma scelta per il dialogo, vorrei che il governo tenesse presente che le organizzazioni dato-riali e sindacali hanno conoscenza, sapere e abilità tecnica e li utiliz-zasse” ha detto rivolgendosi alla Fornero. Quest’ultima, dopo aver pronunciato un’arringa a favore di un’agricoltura fortemente tipiz-zata, rappresentata al meglio, a suo dire, da manifestazioni come il “Salone del gusto” di Torino, ed aver espresso qualche perplessità sull’innovazione di prodotto “che

nel merito di alcune questioni ri-guardanti il lavoro in agricoltura. In particolare, è tornata a spiegare i motivi per cui l’agricoltura è stata esclusa dalla riforma degli ammortizzatori sociali. “Un tema su cui, però - ha aggiunto - una ri-flessione va fatta, con mentalità aperta, ma tenendo conto anche del fatto che questi ammortizzatori nel settore non sempre sono stati utiliz-zati nel modo più corretto” . “In questo senso - ha continuato, ac-colta da numerosi mormorii in sala - “occorre ridiscutere gli abbatti-menti dei contributi previdenziali nelle zone svantaggiate. A gennaio, potremmo cominciare un percorso co-mune su questi temi , aprendo un ta-volo sul mercato del lavoro agricolo”,

ha concluso il Ministro. Una pro-posta che è stata accolta con fa-vore da tutti i partecipanti alla ta-vola rotonda, i quali hanno però fatto presente come le Organizza-zioni datoriali e dei lavoratori ab-biano già presentato una loro pro-posta al Governo, quella conte-nuta nell’avviso comune sotto-scritto all’inizio del 2012 dalle parti, che deve necessariamente costituire la base del confronto.

“Quanto agli abusi - ha rimarcato Guidi concludendo - “diamo per assodato che ci sono, combattiamoli, ma smettiamo di parlare solo di quelli. Per rispetto alle 200 mila im-prese che esportano e creano lavoro, parliamo piuttosto di come si co-struisce un modello di lavoro e di cre-scita in agricoltura” .

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