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GIUGNO 2013

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L’

agricoltura alessandrina è sempre in allarme a causa degli ungulati. Infatti, in questo periodo un’elevata pre-senza di capr iol i sta danneg-giando gravemente l’intero terri-torio provinciale, con particolare incidenza nelle aree dell’Ovadese e dell’Acquese.

I danni da capriolo si riscontrano prevalentemente nei vigneti e nei frutteti, ma anche su tutte le col-ture comprese i boschi: tutto ciò fa crescere il malcontento degli agri-coltori che sono inermi a fronte di una presenza incontrollata di questa specie.

“Da tempo le nostre Associazioni agricole – affermano i presidenti di Cia e Confagricoltura Alessan-dria Carlo Ricagni e Luca Bron-delli mantengono alta l’atten-zione sul la problemat ica dei danni, sempre più consistenti, procurati dagli ungulati su tutto il terr i tor io. La s i tuazione s i fa sempre più insostenibile. Inoltre, i danni mettono sempre più a ri-schio la produttività delle aziende e, di conseguenza, la garanzia del reddito”.

Cia e Confagricoltura di Alessan-dria, raccogliendo l’esasperazione frutto di questa situazione, hanno deciso di attuare un’iniziativa che dia un segnale forte. “Lanciamo una raccolta firme al fine di otte-nere dal le i st i tuzioni urgent i azioni per risolvere questo dram-

matico problema. Con ciò, vo-gliamo solo ricondurre la popola-zione di caprioli entro limiti so-stenibili dal territorio agricolo alessandrino” evidenziano Ri-cagni e Brondelli .

Una serie di considerazioni sono alla base della raccolta firme: l’ormai impossibile coesistenza sul territorio rurale dell’uomo e delle attività agricole con il numero cre-scente di caprioli e cinghiali; l’in-consistenza e l’inefficacia delle mi-sure prese dalle Istituzioni per con-tenere il proliferare di questi ani-mali (censimenti, monitoraggi, caccia di selezione, r imborso danni, reti antintrusione); la ne-cessità di difendere il patrimonio paesaggistico e preservarne l’equi-librio naturale della fauna e della vegetazione che il moltiplicarsi degli ungulati e il conseguente ab-bandono dell ’attività agricola mette a rischio; la necessità di ri-durre il rischio che arrecano all’in-columità degli automobilisti; gli ungulati stanno aumentando in zone che non sono il loro habitat naturale; la necessità di evitare ma-nifestazioni con azioni più ecla-tanti e pericolose atte alla legittima difesa del reddito derivante dalle attività agricole.

Inoltre, è in discussione in Re-gione proprio in questi giorni il Disegno di Legge sulla caccia. Le due Organizzazioni agr icole hanno analizzato il documento

proposto e hanno constatato che dal punto di vista venatorio la Re-gione risolve molti problemi, ma dà r isposte meno ef f icaci dal punto di vista agricolo per il con-tenimento degli animali, che ha raggiunto ormai un livello non so-stenibile.

Alcune azioni volte in tal senso messe in atto negli ultimi anni dall’assessorato di Claudio Sac-chetto sono state benaccolte dalle due Associazioni di categoria come l’estensione del periodo in-vernale fino al 15 marzo e in se-guito l’aggiunta di un periodo estivo dal 15 giugno al 15 luglio. Questi atti, però, non sono risul-tati sufficienti per il contenimento dei caprioli.

Cia e Confagricoltura di Alessan-dria sono certe che siano necessari altri provvedimenti, anche alla luce di quanto attuato in Liguria e in Toscana: aumentare il numero di capi da prelevare, ampliare ulte-riormente il calendario venatorio e aumentare il numero delle gior-nate per i prelievi, dare la possibi-lità ai proprietari di terreni in re-gola con la licenza di caccia di at-tuare forme di contenimento degli ungulati sui propri fondi. I danni da ungulati verificatisi in tutta la regione Piemonte dal 1996 al 2011 sono stati pari a oltre 33 milioni pagati ma che non hanno risol to def ini t iva-mente il problema degli ungulati.

Anno Danni accertati

1996­ €­­­­­­785.285,70 1997 €­­­1.160.791,15 1998 €­­­1.311.669,81 1999 €­­­1.661.987,55 2000 €­­­1.600.259,40 2001 €­­­1.670.429,75 integrazione €­­­1.578.825,45 2002­­ €­­­1.944.556,21 2003­­ €­­­2.346.555,59 2004­­ €­­­2.252.828,40 2005 €­­­2.013.222,19 una­tantum €­­­­­­930.645,94 una­tantum €­­­­­­340.147,92 2006 €­­­­­­­­80.265,84 2007 €­­­2.671.687,31 2008 €­­­2.340.354,75 2009 €­­­2.069.117,39 2010 €­­­2.234.729,18 2011 €­­­2.260.579,31 Totale­accertato €­33.453.938,84 Media­annua €­­­2.090.871,18 Fonte­Regione­Piemonte

“L’attenzione dunque è sempre alta, anche perché il problema dei danni da fauna selvatica interessa tutta la provincia – sottolineano Carlo Ricagni e Luca Brondelli –

Quindi proponiamo in modo con-vinto questa raccolta firme chie-dendo a Sindaci, amministratori lo-cali, agricoltori e, più in generale, agli abitanti delle zone rurali di sot-toscrivere questa petizione”.

La raccolta firme è partita il 13 maggio presso tutte le sedi centrali e zonali di Cia e Confagricoltura, tutti i Comuni della provincia, gli ATC e i rivenditori specializzati.

Rossana Sparacino

Raccolta firme di Cia e Confagricoltura Alessandria

per limitare il numero di caprioli

A

tut t ’oggi la Provincia di Alessandria non ha autorizzato i l piano di con-trol lo numer ico delle popolazioni di cornacchia grigia e gazza mediante catture con gabbie. Negli anni passati

la suddetta cattura aveva inizio il 15 marzo e si concludeva il 31 lu-glio.

Gli ATC che avevano presentato domanda alla Provincia nei mesi scorsi per ottenere la necessaria autorizzazione non possono dare corso alle operazioni di trappolaggio.

Questa situazione di ritardo andrà ad aumentare i danni, già ingenti, alle colture agricole il cui risarcimento risulta essere sempre più pro-blematico a causa dei ritardi della Regione Piemonte nel trasferire le risorse finanziarie.

Confagricoltura, insieme alle altre associazioni agricole, si è attivata al fine di consentire che tutte le operazioni atte a contenere e preve-nire i danni vengano immediatamente applicate al fine di non aggra-vare la situazione già fortemente compromessa a causa dei danni pro-vocati da cinghiali e caprioli.

Paolo Castellano

Cornacchie e gazze: a quando il piano di controllo numerico?

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