Monitoraggi flavescenza dorata della vite grazie al contributo della Camera di Commercio

15/12/2020

La Flavescenza dorata è ancora presente nelle aree viticole della nostra provincia.  Provoca danni non solo alla produzione di uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che qui da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica.

Come ormai è risaputo, la Flavescenza dorata è una malattia da fitoplasmi (semplici organismi parassiti privi di parete cellulare) che viene trasmessa da viti infette a viti sane da un vettore, l’ormai famoso Scaphoideus titanus, che, originario del continente Nord Americano, si è stabilito negli anni ‘50 in Europa. La sua comparsa ha determinato la diffusione dapprima in Francia e quindi in Italia, in Veneto, della Flavescenza dorata. In Piemonte nell’estate del 1998 è stata accertata la sua presenza nel Tortonese e da quell’anno non è stato possibile eradicarla dai nostri vigneti.

Da sempre la difesa della vite dalla Flavescenza dorata è di tipo indiretto: infatti, questa fitoplasmosi non è curabile. L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Per questo motivo in Italia dal 2000 è in vigore un decreto di Lotta obbligatoria che annualmente viene aggiornato dal Settore Fitosanitario Regionale che ha recentemente confermato le modalità in vigore da alcuni anni, fissando in almeno due gli interventi a difesa della vite, uno contro le forme giovanili ed uno contro le forme adulte dell’insetto.

Per ottemperare agli obblighi del decreto di lotta è di basilare importanza il monitoraggio delle popolazioni dell’insetto nei vigneti per definire il momento ideale per i trattamenti e per verificare le dinamiche della popolazione dello Scafoideus.

Il Comitato di coordinamento per la difesa fitosanitaria integrata delle colture della Provincia di Alessandria, grazie all’indispensabile contributo finanziario della Camera di Commercio di Alessandria anche in questo 2020 ha realizzato i monitoraggi dello Scaphoideus titanus.

Anche in un’annata complessa a causa della pandemia da COVID-19 i tecnici delle Associazioni Agricole Provinciali, coordinati dal Condifesa di Alessandria, hanno realizzato le azioni di monitoraggio che si sono concluse lo scorso 30 ottobre” – ha detto Alessandro Bonelli, presidente del Comitato di Coordinamento per le Difesa Fitosanitaria Integrata delle Colture della Provincia di Alessandria.

“Dopo le verifiche sulla schiusa delle uova svernanti e lo sviluppo delle forme giovanili, i tecnici hanno posizionato le trappole entro la metà di luglio e hanno effettuato ogni 15 giorni, secondo il protocollo regionale, il cambio delle trappole e la conta degli insetti adulti presenti su ogni trappola” ha proseguito Marco Castelli, direttore del Comitato di coordinamento”.

Le verifiche delle forme giovanili e delle catture sulle trappole delle forme adulte hanno consentito di informare tempestivamente i viticoltori sulla necessità di provvedere ai necessari trattamenti insetticidi obbligatori previsti dal decreto del 2000.

Naturalmente i bollettini affissi nelle storiche bacheche gestire dai tecnici del Condifesa in tutte le zone coperte da questo servizio e inviate con i sistemi informatici ai Comuni e ai viticoltori – prosegue il dr. Castelli - hanno sempre posto l’accento sul rispetto dell’entomofauna utile (api ed altri pronubi oltre a insetti utili), oltre a contenere le necessarie indicazioni per massimizzare l’efficacia operativa del trattamento. I viticoltori hanno ricevuto grazie ai bollettini tutte le informazioni utili al rispetto della norma e alla realizzazione al meglio delle strategie di difesa legate all’utilizzo di prodotti insetticidi registrati a difesa della vite contro l’insetto vettore della F.D”.

Le aziende aderenti all’agricoltura biologica hanno ricevuto informazioni personalizzate, come richiesto dai servizi tecnici regionali, in quanto la lotta per queste aziende è limitata alle forme giovanili, non essendo di nessuna efficacia contro le forme adulte gli insetticidi naturali utilizzabili per la difesa della vite.

I risultati dei monitoraggi 2020 - spiega ancora Marco Castelli – non hanno mostrato particolari criticità, salvo in qualche vigneto nel quale sono state accertate catture di insetti adulti superiori a quelle registrate negli anni scorsi. Si tratta, tuttavia, di casi isolati, puntiformi, che non rispecchiano l’andamento generale delle popolazioni di Scafoideus titanus nella provincia di Alessandria rilevato dalla stragrande maggioranza delle trappole. Fanno comunque mantenere alta l’attenzione perché confermano che l’insetto vettore è sempre presente nei nostri territori ed è potenzialmente infettivo, come è confermato dalle catture dell’insetto adulto che, pur se in misura inferiore agli anni scorsi, anche nel 2020 abbiamo registrato negli incolti con presenza di vite inselvatichita, veri serbatoi di malattia”.

Sotto il profilo delle infezioni, tutti i tecnici hanno rilevato una stasi di nuovi casi, situazione che si sta verificando da qualche anno. “Questo è un aspetto estremamente positivo e rappresenta lo scopo sempre perseguito dai tecnici afferenti al Condifesa nella loro pluriennale attività di monitoraggio ed è la riprova che la metodologia attuata con impegno e perseveranza ha sortito risultati importanti nella difesa delle produzioni e del patrimonio viticolo provinciale” conclude il direttore Castelli.

L’impegno finanziario della CCIAA ha contribuito in modo sostanziale al raggiungimento di questo risultato, che deve essere considerato come un punto di partenza, e non di arrivo, nella difesa del patrimonio viticolo della Provincia di Alessandria. La strada per raggiungere la vera convivenza con la malattia è ancora lunga e il lavoro dei nostri tecnici sarà nel futuro sempre più determinante nel raggiungerla” ha concluso il presidente  Bonelli.

Alessandria, dicembre 2020