In breve del 27 Settembre 2012

27/09/2012

Aflatossine nel mais, si intensificano i controlli
Il Ministero della Salute ha emanato una circolare inerente la problematica della contaminazione da aflatossine nelle produzioni di mais 2012, che superano i limiti fissati dalla normativa comunitaria. Il Ministero esorta gli assessorati regionali ad adottare misure cautelative di salvaguardia della salute pubblica, verificando la corretta applicazione dei piani di autocontrollo aziendali da parte degli operatori di tutti i settori interessati ed intensificando il controllo ufficiale del mais pronto all’immissione sul mercato per il consumo umano ed animale e sul latte. In riferimento a quanto sancito dall’art. 4 del Reg. (CE) n. 183/2005 ribadisce che spettano in primis agli operatori del settore dei mangimi, inclusi gli agricoltori che destinano i prodotti primari all’alimentazione animale, applicare le buone prassi di igiene, in modo da prevenire fenomeni di contaminazione, e alle AUSL il compito di verificarne l’efficacia. Pertanto viene ribadita la necessità di attuare in modo puntuale le buone prassi di raccolta e di conservazione del mais e di applicazione puntuale dell’autocontrollo onde evitare che partite contaminate oltre i limiti consentiti vengano avviate ai successivi stadi di lavorazione.

L’autorità competente che effettua verifiche sui processi di raccolta, immagazzinamento ed essicazione e nelle varie fasi che precedono l’immissione sul mercato della materia prima, intesa quale prodotto finito destinato all’alimentazione animale, potrà prevedere l’incremento dei controlli ufficiali presso silos o altri siti di stoccaggio. Oggetto dell’intensificazione dei controlli potranno essere anche i mangimi composti contenenti mais e relativi sottoprodotti destinati in particolare alle vacche da latte, come pure sulle materie prime già in commercio.

Per il mais alimentare ed il latte è ribadito il rispetto dei limiti massimi per le aflatossine stabiliti dal Reg. (CE) n. 1881/2006.

I piani di autocontrollo degli operatori del settore lattiero-caseario, in tale periodo, devono prevedere la congruità della frequenza delle analisi di campioni di latte, per verificare i livelli del metabolita M1, in grado di garantire la gestione del rischio aflatossine. In caso di livelli superiori ai limiti consentiti dalla norma, l’operatore deve immediatamente effettuare controlli sul latte delle aziende conferenti e tempestivamente informare il Servizio Veterinario.

In ogni caso i controlli ufficiali verranno intensificati presso gli stabilimenti primi destinatari del latte (centri di raccolta, stabilimenti di trattamento termico, di trasformazione etc.).

 

Giornali telematici e blog liberi senza registrazione in tribunale
La notizia è importante anche per le imprese agricole che hanno siti web e che inviano newsletter ai loro clienti. Non esiste l'obbligo di registrazione per i giornali on-line e di conseguenza non può essere contestato il reato di stampa clandestina. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 23230 della terza sezione penale, stabilendo che mancano le condizioni essenziali per l'esistenza del prodotto stampa e cioè: un'attività di riproduzione tipografica e la destinazione alla pubblicazione del risultato di questa attività. La Cassazione in questo modo ha stabilito che non devono essere iscritte presso il registro tenuto dei tribunali civili le testate giornalistiche on-line pubblicate con periodicità e “caratterizzata dalla raccolta, dal commento e dall’elaborazione critica di notizie destinata formare oggetto di comunicazione interpersonale, dalla finalità di sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di fatti di cronaca e, comunque, di tematiche socialmente meritevoli di essere rese note”.

 

Record negativo per i sussidi pubblici all'agricoltura nei Paesi avanzati
Nel 2011 gli aiuti al settore sono scivolati sotto la soglia del 20% del reddito, coprendo ormai solo il 19% dei guadagni delle imprese agricole. A rivelarlo – informa Il Sole 24 Ore - è il consueto e autorevole rapporto Ocse sulle politiche agricole dei paesi che fanno parte dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. La caduta dei sussidi è dovuta in buona parte al buon andamento dei prezzi delle commodity agricole. Essendo in molti casi gli aiuti legati all'andamento delle quotazioni ( i cosiddetti aiuti anticiclici), la congiuntura favorevole ha determinato una minor spesa governativa grazie al positivo andamento dei mercati. Nonostante questo però, la cifra spesa resta impressionante: 182 miliardi di euro mettendo insieme tutti i paesi dell'area Ocse.