In breve del 15 Ottobre 2013

15/10/2013

Il mercato dei cereali e della soia - Fonte: newsletter Obiettivo Cereali de L’Informatore Agrario
Il mercato nazionale del frumento tenero sembra finalmente aver raggiunto il proprio equilibrio. Le quotazioni sono rimaste invariate sia a Milano (panificabile a 202,50 euro/t) sia a Bologna (fino a 197,50 euro/t). Gli unici movimenti di prezzo registrati dai listini sono stati + 2 euro/t per i frumenti di forza a Bologna e soprattutto l’incremento dei frumenti esteri (frumenti comunitari da +2 a +4 euro/t), riflesso evidente di ciò che sta accadendo a livello internazionale. Infatti sul mercato fisico il frumento tenero francese è aumentato di tre euro nel corso della settimana, chiudendo venerdì a 197 euro/t Fob Rouen. Tendenza ancora più pronunciata sul Matif, dove il future di dicembre ha chiuso a 199,25 euro/t, con gli operatori che si affrettano a comprare, forse in vista di ulteriori aumenti. Per fare un confronto di medio periodo, rispetto al punto più basso del mercato (181,25 euro/t a ferragosto), il recupero è stato del 10%. Anche il Cbot si mantiene su livelli buoni (692 cent/bushel) anche se gli incrementi infrasettimanali sono stati meno evidenti.  Che cosa aspetta il mercato nazionale a recepire il trend rialzista internazionale? Ci sono diversi fattori che al momento frenano il recupero delle quotazioni: innanzitutto la disponibilità di prodotto di buona qualità proveniente dall’Est Europa, a fronte di un’offerta di prodotto nazionale che invece non è particolarmente appetibile per i molini. Bisognerà forse attendere qualche settimana, quando il prodotto ungherese, croato etc. si farà più scarso e si dovrà ricorrere necessariamente alle importazioni dalla Francia.

Mentre in Italia la raccolta del mais procede molto a rilento, il mercato internazionale appare più volatile che mai. A Chicago ha influito negativamente sui prezzi l’annuncio che la EPA (l’ente statunitense per le energie rinnovabili) potrebbe tagliare nel 2014 il quantitativo di mais da destinare alla produzione di bioetanolo. Il mercato (future di dicembre) ha chiuso venerdì a 433,2 cent/bushel contro i 443,2 del venerdì precedente. A Parigi la tendenza invece sembra, nonostante il balletto degli spread nel corso della settimana, rialzista. La chiusura del Matif è stata di 173 euro/t, con un rialzo di circa 6 euro rispetto alla settimana precedente. Le quotazioni per pronta consegna in Francia sono leggermente più basse e oscillano tra i 162 e i 168 euro/t. Il trend europeo è comunque di un lieve recupero delle quotazioni, fatto che ha fatto sì che anche in Italia i listini registrino un incremento: +8 euro/t a Milano (192,50 euro/t) e a Bologna (184 euro/t). Il mais estero aumenta di 7 euro/t, in linea con quanto è successo a Parigi.  Intanto gli essiccatoi si preparano a un lunghissimo autunno: le consegne di granella procedono a rilento e le condizioni meteo non favoriscono certamente la trebbiatura. Se continua così ci ritroveremo a raccogliere mais fino a Natale.

Come per il frumento, anche per l’orzo è stata una settimana all’insegna della stabilità. I listini sono rimasti invariati; a Milano 209 euro/t, a Bologna 204 euro/t.

Qualche segnale rialzista viene invece dalla Francia, dove l’orzo è aumentato mediamente di 3 euro/t (venerdì reso a Rouen 183 euro/t).

Per la soia situazione non proprio rosea a livello internazionale. A Chicago i semi di soia sono stati trascinati al ribasso dal calo dell’olio e delle farine. La chiusura di venerdì sul Cbot è stata di 1.266,6 cent/bushel contro i 1.295 del venerdì precedente. In Italia si assiste invece ad un assestamento al rialzo dei prezzi per il prodotto nazionale. A Milano la chiusura è stata di 415,50 euro/t (+ 5 euro/t), a Bologna di 411,50 euro/t (+1,50 euro/t). Stabile o in calo la soia estera.

Pac, flessibilità ma niente sconti
“Non è una riforma à la carte, ma una riforma flessibile, che tiene conto delle esigenze di 28 Stati membri con sistemi produttivi molto diversi tra loro. Una cosa però è certa: la Commissione europea vigilerà sulla corretta applicazione della riforma e sul rispetto degli obiettivi comuni: equità e trasparenza nella distribuzione degli aiuti”. A Roma per il vertice Fao sulla volatilità dei prezzi, il commissario Ue all'Agricoltura, Dacian Ciolos, fa il punto sul dopo-riforma Pac.


Pac, aiuti ridotti del 4%
Sarà un po' meno pesante del previsto il taglio sui pagamenti diretti 2013 già deciso nelle scorse settimane dalla Commissione europea per esigenze di bilancio. Il regolamento sulla disciplina finanziaria, pubblicato nei giorni scorsi, ha rivisto al ribasso, dal 4,98 al 4%, il taglio sugli aiuti diretti 2013, necessario per recuperare 1,47 miliardi di euro che mancano al bilancio 2014 della Pac.