In breve del 18 Marzo 2014

18/03/2014

Il mercato dei cereali e della soia
Com’era prevedibile continuano a aumentare le quotazioni del frumento tenero su tutte le piazze nazionali e internazionali. A Milano l’aumento è stato di 4 euro/t (panificabile: 221 euro/t) e a Bologna di 5 euro/t (fino: 218,50 euro/t). Più contenuti gli incrementi per le qualità superiori (2-3 euro/t), mentre i grani panificabili d’importazione crescono di 5 euro alla tonnellata, sulla scia dei rincari per la merce per pronta consegna in Francia. A Rouen il grano tenero fob ha infatti chiuso venerdì a 208 euro/t, con un aumento di 4 euro/t rispetto al venerdì precedente.

I mercati a termine restano molto volatili, confermando però la tendenza rialzista della settimana precedente, tendenza ora più pronunciata negli Usa che in Europa. Il Matif (contratto maggio 2014) ha chiuso venerdì a 211,50 euro/t, dopo che nel corso della settimana si era arrivati a superare i 213 euro/t.

Più sostanzioso l’incremento del future di maggio sul Cbot: venerdì ha chiuso a 687,2 cent/bushel, con un aumento di oltre 40 cent rispetto al venerdì precedente. In generale gli operatori sembrano seguire lo stesso comportamento: acquisto massiccio di future, salvo poi metterli nuovamente in vendita quando si concretizza un profitto soddisfacente; il risultato è uno spread molto alto tra prezzi offerti e prezzi richiesti e una accentuata volatilità delle quotazioni durante una stessa sessione di mercato. L’analisi tecnica dei grafici preoccupa gli esperti soprattutto negli Usa; molti consigliano agli agricoltori di tenersi a debita distanza dalla speculazione di breve termine.

Il problema più grande è capire quanto gli incrementi siano dovuti alla speculazione indotta dalla crisi ucraina, e quanto invece al timore che il prossimo raccolto sia inferiore al previsto. Mentre le prospettive in Europa appaiono infatti molto buone, negli USA inizia a esserci qualche preoccupazione per via dell’andamento climatico, freddo e siccitoso, in vaste aree del paese. Anche il raccolto australiano sembra avere qualche difficoltà. Questi elementi porterebbero a pensare che, Ucraina a parte, il trend rialzista possa avere una propria dinamica di medio periodo.

Come per il frumento tenero, per il mais è stata una settimana di aumenti le cui ragioni non possono essere ricondotte solamente alla crisi politica in Ucraina. Ne ha tenuto conto il mercato nazionale, con il mais italiano che a Milano ha guadagnato 3 euro/t (194,50 euro/t) e a Bologna 5 euro/t (198 euro/t).

Sui mercati a termine la volatilità è diminuita rispetto alla settimana precedente, e l’andamento delle quotazioni appare meno turbolento rispetto al frumento tenero. Eppure motivi di preoccupazione ci sono: molti terreni negli Usa sono ancora ghiacciati, e il mais di secondo raccolto in Brasile potrebbe essere meno abbondante del previsto viste le condizioni di siccità. Poi bisognerà fare i conti anche con la situazione in Ucraina: se è vero che la secessione della Crimea causa una diminuzione irrisoria della superficie da seminare (e che andrà comunque a sommarsi alla superficie agricola della Russia), le semine potrebbero essere messe in difficoltà dalla carenza di mezzi tecnici e soprattutto dagli eventuali, possibili rincari del gasolio. Il tutto è sicuramente mitigato dalle abbondanti scorte negli Usa, però si sa che di fronte alle incertezze i mercati reagiscono spesso al rialzo.

A Chicago la chiusura di venerdì del future di maggio è stata di 486 cent/bushel, per cui meno di 4 cent in più rispetto al venerdì precedente. Più tesa la situazione sul Matif: il future di giugno ha chiuso a 186,75 euro/t (+2,75 euro/t rispetto al venerdì precedente), in linea con gli aumenti sul mercato per pronta consegna (fob Bordeaux 180 euro/t, + 3 euro/t).

La campagna di commercializzazione dell’orzo 2013/14 sarà ricordata come particolarmente fortunata: prezzi sostenuti in autunno e inverno, poi al primo cenno di ribasso sostanzioso hanno iniziato ad aumentare gli altri cereali, innescando così un effetto traino anche per l’orzo.

A Milano il prezzo è rimasto invariato a 215 euro/t, a Bologna l’incremento è stato di 3 euro/t (213 euro/t). Anche in Francia l’orzo è mediamente aumentato di 3 euro/t (179 euro/t reso Rouen).

In netta controtendenza rispetto ai cereali, i prezzi dei semi di soia diminuiscono al livello internazionale. A Chicago il future di maggio è calato nel corso di tutta la settimana, chiudendo venerdì a 1388,4 cent/bushel, ossia sotto i 1400 cent/bushel che sembravano un po’ il punto di equilibrio a cui puntavano gli operatori.

Cosa succede? Probabilmente molti investitori stanno spostando i loro soldi dai semi di soia ai cereali, visti gli aumenti, e questo relativo disinteressamento si abbatte immediatamente sui prezzi.

La situazione un po’ confusa al livello internazionale si è dimostrata anche in Italia, con le Borse di Milano e Bologna che hanno reagito con segno opposto: a Milano i semi nazionali sono aumentati di 5 euro/t (478,50 euro/t), a Bologna invece sono diminuiti di 3 euro/t (463,50 euro/t). Lo scarto tra le due quotazioni dovrà necessariamente ridursi durante questa settimana, bisognerà vedere con quali esiti.

Il collocamento di riso, sulla base dei dati rilevati dall’Ente Risi, si attesta al 58,6% della disponibilità contro il 55,6% di un anno fa. Stabili le quotazioni dei risoni alla Borsa di Vercelli; l’unica variazione la fa registrare il Loto che passa da 405-450 euro a 430-450 euro/t. La varietà Carnaroli è quotata da 710 a 750 euro/t.

Le importazioni di riso extracomunitario sono in aumento del 7,6% rispetto a un anno fa e risultano pari a 468.236 t, base lavorato. Da rilevare ancora che le importazioni di riso lavorato proveniente dai Paesi Meno Avanzati (PMA) è aumentato di 49.213 t (+ 64%) rispetto alla scorsa campagna.

Sui mercati internazionali le quotazioni segnalano leggere variazioni. Aumentano di 5 dollari/t l’India 5% (è quotato 303 euro/t), il Cambogia 5% (321 euro/t), il Pakistan 25% (260 euro/t); prezzi in diminuzione di 20 dollari per il Vietnam 5% (274 euro/t) e di 10 dollari per il Thai 100% B (310 euro/t).

Negli Stati Uniti si prevede un aumento del 14% della superficie investita a riso negli Stati del Sud, tranne che in Texas dove è previsto un calo delle semine per la scarsa disponibilità idrica.

 
Interessi moratori ex art. 62 al 10,25%
Il ministro dell'Economia delle Finanze ha fissato il nuovo tasso di riferimento per il periodo 1° gennaio - 30 giugno 2014 allo 0,25% (era fissato allo 0,50% nel semestre precedente).

Dal 1° gennaio scorso, in caso di ritardato pagamento del corrispettivo nelle transazioni commerciali di cui al decreto legislativo 231/2002 gli interessi moratori dovranno essere calcolati nella misura dell’8,25%. Il tasso d'interesse da corrispondere in caso di ritardato pagamento del corrispettivo pattuito nelle cessioni di prodotti agricoli e agroalimentari di cui all’art. 62 della Legge 27/2012 è invece pari al 10,25%.

 
Dati catastali on line
Le persone fisiche, con abilitazione ai servizi Fisconline o Entratel, dal prossimo 31 marzo, potranno consultare on line, gratuitamente e senza versare tributi, le banche dati ipotecaria e catastali in relazione agli immobili dei quali risultano titolari, anche in parte, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento. Il provvedimento direttoriale del 4 marzo 2014 – chiarisce l’Agenzia delle Entrate - stabilisce le modalità e i tempi di accesso alla procedura, attivata in base a quanto previsto dall’articolo 6, comma 5-quinquies, del decreto legge 16/2012, convertito con modificazioni dalla legge 44/2012. Per ora, quindi, informazioni in rete, soltanto alle persone fisiche registrate a Fisconline o Entratel. Per accedere alla consultazione occorre che il codice fiscale del richiedente, presente nelle banche dati ipotecaria e catastale, coincida con quello del titolare dell’abilitazione ai due servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. La procedura risponde esclusivamente in relazione ai fabbricati di cui il soggetto risulta intestatario negli archivi catastali e, riguardo ai registri immobiliari, alle formalità informatizzate in cui siano presenti sia il soggetto, sia i fabbricati di cui il medesimo risulta intestatario negli atti catastali.

Inoltre, sempre dal prossimo 31 marzo, la consultazione degli stessi dati potrà essere richiesta, senza costi, anche presso gli sportelli decentrati del Catasto, chance, in questo caso, a disposizione non solo delle persone fisiche.


Pac,  si discute sulle superfici destinatarie dei premi
L’estensione della Pac alla viticoltura e (forse) alle coltivazioni orticole rischia di ridurre in modo consistente gli aiuti ad ettaro già a partire dal 2015. Il Governo italiano deve decidere entro agosto e, per il momento – stando alle dichiarazioni del ministro Martina – ogni soluzione pare possibile.  In Spagna hanno già deciso, ma gli agricoltori sembrano non gradire la scelta. Proteste anche in Francia.

Imposta fissa per l’acquisto di terreni agricoli
Da quest’anno l’acquisto di terreni agricoli e di fabbricati rurali segue un nuovo regime di tassazione. Non si applica più la normativa sulla PPC (Piccola Proprietà Contadina) ma valgono le regole stabilite dalla circolare 2E del 21 febbraio 2014 dell’Agenzia delle Entrate, che stabiliscono, per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli iscritti nell’apposita gestione previdenziale, l’applicazione dell’imposta fissa di 200 euro per il registro e l’ipotecaria e dell’1% per la catastale. Non si applicano più le agevolazioni per il compendio unico e gli acquisti di fabbricati non strumentali all’attività agricola scontano l’imposta fissa del 12%. Per tutti gli altri soggetti non imprenditori agricoli o coltivatori diretti che acquistano terreni agricoli si applica l’aliquota del 12%.