In tre mesi chiuse oltre 13 mila aziende agricole

03/05/2012


Sono più le aziende agricole che chiudono di quelle che nascono: in
assoluto l’agricoltura è il settore produttivo che ha il saldo negativo
maggiore (–13.335 unità). Lo sottolinea Confagricoltura, commentando
i dati di Unioncamere sulla nati-mortalità delle imprese italiane
nel primo trimestre dell’anno.
Il dato Unioncamere sul settore primario è in linea con una tendenza alla
razionalizzazione che si registra da diversi anni, ma è anche – commenta
il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - il segno di una sofferenza
in cui si trovano ad operare tante imprese agricole che non trovano margini
di redditività”.
Mario Guidi ricorda come “tutte le analisi qualitative fino ad oggi condotte
tendano ad individuare un ristretto raggruppamento, di circa il 2%
delle imprese esistenti in grado di generare massa critica.
Si tratta di circa 30-32 mila imprese da cui deriva gran parte del fatturato, del valore aggiunto e dell’occupazione del sistema agricolo nazionale”.
“Che la crisi faccia sentire i suoi effetti e aggravi la situazione è fuori discussione ed il dato Unioncamere sulla nascita e sulla chiusura delle
aziende agricole lo conferma – commenta il presidente di Confagricoltura
-. Non vorrei però che emergesse dalle analisi sulla crisi l’immagine
di un’agricoltura che si arrende. Ci sono imprese agricole strutturate, moderne
e competitive che hanno messo in atto, già da tempo, precise strategie
per fronteggiare le criticità. Come è emerso nell’indagine che abbiamo
svolto recentemente con il Censis, le imprese più evolute hanno
adeguato gli impianti e le strutture produttive (il 75% di esse), ridefinito
le politiche di vendita (59%), riorganizzato le procedure di lavoro
(57,3%), individuato nuove produzioni e colture (51,7%), ridefinito le funzioni di vertice (30,3%). Solo il 3,7% del campione intervistato non
ha apportato alcun cambiamento”.