PSR piemontese in dirittura di arrivo

01/06/2015

Pare che finalmente ci siamo. Dopo le ultime riunioni in Regione Piemonte, alle quali abbiamo partecipato con i nostri tecnici, l’Assessorato all’Agricoltura ha delineato una scaletta che dovrebbe portare, se non ci saranno ulteriori intoppi, ad una pre-approvazione del PSR prima della pausa estiva. Se questo avverrà, entro ottobre ci sarà l’approvazione ufficiale e la conseguente emanazione dei bandi che tutti noi agricoltori stiamo aspettando. Intanto le prime quattro regioni italiane hanno concluso l’iter e pertanto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana possono iniziare a distribuire i fondi europei. Questo ritardo della nostra Regione, perché di questo si tratta visto che già a fine 2014 i primi Stati del Nord Europa hanno ricevuto l’ok da Bruxelles, deve farci riflettere. Una volta lette le osservazioni che l’Unione Europea ha mosso al PSR piemontese, la nostra delusione mista a rabbia ha preso il sopravvento su altre sensazioni. Sembra facile dirlo ora, ma noi l’avevamo detto! Cosa chiede la UE per accelerare l’approvazione del PSR? Molto semplice, chiede di semplificare, di snellire, di eliminare le troppe misure e sottomisure che complicano la vita sia dei controllati sia dei controllori. Esattamente quello che noi dicevamo un anno fa, quando chiedevamo anche a gran voce di fare un unico PSR nazionale invece che 21 piani diversi, uno per ogni regione. Questo è stato forse il peccato originale, quello da cui derivano i molti, troppi ritardi che hanno segnato l’iter di questo Piano di Sviluppo Rurale. Si richiede anche di scrivere i regolamenti in modo semplice, in modo che possa essere comprensibile da tutti gli agricoltori. Sembra incredibile che tutto questo non sia stato capito dai nostri funzionari regionali, mentre dovrebbe essere automatico e scontato. Se però torniamo indietro negli anni, alle passate programmazioni, vediamo che i problemi ed i conseguenti ritardi erano gli stessi. Il problema non è allora solo politico, ma burocratico, e investe i funzionari della nostra Regione Piemonte che, invece di prendere esempio dai loro colleghi stranieri, hanno di nuovo partorito una bozza di PSR di migliaia di pagine (alcuni Lander Tedeschi hanno presentato bozze complete di 200 pagine, ovviamente approvate…). Un ennesimo tragico esempio di burocrati che creano sempre più burocrazia, forse per difendere il loro status quo. Nel frattempo apprendiamo dell’apertura condizionata del Bando delle Misure Agroambientali 2015, apertura per la quale ci siamo prodigati im maniera notevole. Adesso vigileremo perché questo importante strumento venga al più presto messo a disposizione delle aziende agricole piemontesi, senza disperdere ulteriori risorse in capitoli di spesa inutili e poco utilizzati, con il rischio di ritrovarci poi a fine programmazione con fondi inutilizzati e a rischio restituzione, purtroppo anche questo un film già visto.

Luca Brondelli