Progettiamo il nostro futuro prima che qualcuno lo faccia per noi

02/01/2017

Durante l’ultima Assemblea di Confagricoltura a Roma, il presidente Mario Guidi rompendo gli schemi come spesso è solito fare, ha cominciato col farci ascoltare un commento di Luca Granata, ex direttore di Melinda e attuale coordinatore del progetto di aggregazione dei produttori di pere conosciuto con il nome di “Opera”. Al di là del prodotto specifico, la sua relazione è stata molto interessante ed esportabile non solo per altre categorie di prodotti, ma ha dato validi spunti di riflessione anche per la nostra associazione. Elencando i vantaggi di una aggregazione di produttori, che come facilmente si intuisce può, in tempi ragionevolmente brevi, portare ad immediati vantaggi come la riduzione dei costi e il conseguimento di un prezzo migliore grazie alla concentrazione dell’offerta, ma anche l’eliminazione della concorrenza fra due produttori dello stesso prodotto, si è particolarmente soffermato sul perché in Italia sia così difficile arrivare ad una collaborazione fra agricoltori. I motivi principali sono: l’incapacità di riconoscere le opportunità, le dimensioni dell’organizzazione di cui dotarsi, l’abitudine a pensare solo ai rischi e non ai vantaggi, l’incapacità di passare dall’IO al NOI, il timore di non riuscire a difendere i propri interessi nel confronto con gli altri, l’insufficiente bisogno percepito, la scarsa capacità manageriale e la mancanza di leadership. Tutte queste motivazioni, sbattute brutalmente in faccia a tutti noi, fanno pensare alla nostra paura del cambiamento, che troppe volte ci fa accettare una situazione mediocre piuttosto che correre dei rischi ed intraprendere una nuova strada. Ci fa pensare anche alla diffidenza nel condividere il lavoro con gli altri per paura del confronto. Nel nostro settore oramai abbiamo fatto tutte le cose facili; in questo momento è ora di passare alle cose difficili e, per farlo, serve usare non solo la testa ma soprattutto il cuore. Molte volte le scelte più lungimiranti vengono da lì. Speriamo che questo nuovo anno illumini le nostre scelte.

Luca Brondelli