Basta con le denominazioni surreali della carne e dei prodotti lattiero-caseari!

08/10/2020

Le organizzazioni europee del settore zootecnico stanno lanciando una campagna contro l'abuso delle denominazioni della carne. Il dibattito sull'uso denominazioni di carne e prodotti lattiero-caseari per le imitazioni vegetali è molto più complesso di quanto sembri a prima vista. Se il mese prossimo il Parlamento europeo decidesse di lasciare aperto uno spiraglio sulle denominazioni alimentari per proteggere i termini "salsiccia vegana" o "hamburger vegano", aprirebbe un vaso di Pandora che a lungo termine avrà conseguenze sia sui consumatori che sugli agricoltori - un fatto che non è ben compreso nell'assemblea europea. Di fronte a questa situazione, il settore zootecnico europeo si sta mobilitando e lancia la campagna europea "ceci n’est pas un steak".
Un gruppo di organizzazioni europee, che rappresentano il settore zootecnico, lancia una nuova campagna e un appello alla mobilitazione per l'intero settore dopo che al Parlamento europeo è stato nuovamente raggiunto uno stallo sulle disposizioni del regolamento OCM relative alle denominazioni della carne.
Il gruppo invita i membri del Parlamento europeo a considerare attentamente l'impatto e le conseguenze della generalizzazione di tali termini che permettono una commercializzazione ingannevole e sleale. Jean-Pierre Fleury, presidente del gruppo di lavoro "Carni bovine" del Copa e della Cogeca, ha commentato il lancio dell'iniziativa: "Il settore zootecnico europeo non sta cercando di combattere questo sviluppo, chiediamo semplicemente che il lavoro di milioni di agricoltori europei e lavoratori del settore dell'allevamento siano riconosciuti e rispettati. Non ho paura di dire che questo è un caso evidente di dirottamento culturale. Alcune agenzie di marketing lo utilizzano per confondere deliberatamente i consumatori promuovendo l'idea che la sostituzione di un prodotto con un altro non abbia conseguenze dal punto di vista dell'apporto nutrizionale. Nonostante ci siano anche buone intenzioni, a lungo termine questo approccio aprirà la strada all'emergenza di altre denominazioni che possono provocare confusione. Si sta per creare un mondo nuovo surrealista in cui il marketing è disconnesso dalla vera natura dei prodotti, con il pericolo di perdere il controllo!"