La Repressione Frodi interviene sull’elaborazione degli spumanti e sulla definizione di produttore

10/02/2020

L’ICQRF – Istituto Centrale Qualità Repressione Frodi ha risposto a un quesito che Confagricoltura con le altre organizzazioni aveva posto per portare chiarezza nella elaborazione dei vini spumante metodo classico inerente le competenze e la definizione degli operatori coinvolti nelle fasi di lavorazione.
L’ICQRF chiarisce che, ai sensi della normativa europea e nazionale, non può essere considerato produttore colui che si limita ad acquistare del prodotto “su punta” e ad allontanarne le fecce mediante la “sboccatura” sebbene provveda anche al successivo “abbigliaggio” e “tappatura” delle bottiglie con dispositivo di chiusura definitivo.
Se invece, prosegue ICQRF, con l’operazione di sboccatura si effettuano operazioni tali da apportare delle modifiche sostanziali al prodotto, influendo sulle sue caratteristiche organolettiche e/o chimico-analitiche, ad esempio con aggiunta di sciroppo di dosaggio e/o aggiunta di anidride solforosa…, si otterrà un vino diverso da quello di partenza. In questi casi, colui che ha effettuato la “sboccatura” potrà essere identificato come produttore avendo completato il processo di elaborazione del vino spumante ed avendo ottenuto un prodotto avente caratteristiche intrinseche diverse da quello di partenza.