Nitrati, messa in mora per l'Italia

21/01/2021

Nel novembre 2018 la Commissione aveva inviato al nostro Paese una prima lettera di costituzione in mora, invitando le autorità a garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, a procedere a un riesame e alla designazione delle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) in varie regioni, nonché ad adottare misure supplementari o azioni rafforzate per conseguire gli obiettivi della direttiva nitrati in diverse regioni.
In relazione alla procedura di infrazione, il 3 dicembre 2020 la Commissione europea ha inviato alle autorità italiane una lettera di messa in mora complementare (ai sensi dell’articolo 258 del TFUE). Questa ulteriore battuta d’arresto è dovuta al fatto che, nonostante le osservazioni inviate dalle autorità italiane abbiano permesso di superare alcuni problemi, la Commissione ha concluso che, con riferimento ad alcune regioni, non tutti gli addebiti sollevati in precedenza sono stati superati. La Commissione ha quindi concesso all’Italia la possibilità di inviare le proprie osservazioni entro gli inizi di marzo 2021.
Confagricoltura sta seguendo attraverso il Mipaaf la predisposizione della documentazione finalizzata a fornire risposte alla Commissione, con particolare riferimento alle deroghe sui periodi di spandimento.

Ci auguriamo che le conseguenze della messa in mora dell'Italia non vada a peggiorare nella nostra regione le già complesse limitazioni di utilizzo degli effluenti zootecnici e dei digestati. Infatti i problemi sollevati dalla commissione europea e che presuppongono misure aggiuntive o azioni rafforzate non riguardano il Piemonte, ma altri territori regionali. La commissione, comunque, fa rilevare anche in Piemonte criticità sulla qualità delle acque, per quanto riguarda la concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee e superficiali, ove in alcuni casi si stanno evidenziando problemi di eutrofizzazione.