In breve del 17 Maggio 2013

17/05/2013

Emergenza maltempo
Ancora maltempo in Piemonte. In giornata – secondo le previsioni di Nimbus - resteranno rovesci e temporali sparsi a tratti, in prevalenza a ridosso delle zone montane, Valle d'Aosta, e in pianura qua e là tra Cuneese, Torinese e tra Biellese e Verbano. In serata residui rovesci, specie a nord del Po. Quota neve sui 2000-2200 metri. Domani piogge nuovamente in estensione e intensificazione nel corso della mattinata, tendenti a divenire forti e con locali temporali, specie tra bassa Val di Susa, Lanzo, Canavese, Valle d'Aosta orientale, Biellese, Sesia, Verbano. Quota neve sui 2000-2200 metri, in locale calo a 1800 metri. Attenuazione in serata e cessazione da zone meridionali. Domenica le condizioni dovrebbero migliorare, ma da lunedì sono attese nuove precipitazioni.
I comuni maggiormente interessati dal maltempo sono Ivrea, Banchette, Montalto Dora, Foglizzo, Agliè e Borgofranco. Pioggia abbondante anche nelle zone di Carmagnola e di Chivasso. A San Raffaele Cimena si segnalano frane nella parte collinare. Le previsioni annunciano ancora piogge per domani, con una situazione di instabilità che è fonte di preoccupazione: il bollettino dell'Arpa annuncia piene di torrenti con rischio frane e innalzamento del fiume Po.

Operai stagionali, semplificate la normativa sulla sicurezza
Con il Decreto Interministeriale del 27 marzo 2013 sono emanate, ai sensi dell’art.3, comma 13 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, le disposizioni per la semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitaria, previsti dal medesimo decreto, da applicare in relazione alla specificità dell’attività esercitata dalle imprese medie e piccole operanti nel settore agricolo e limitatamente alle imprese che impieghino lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornate lavorative e per un numero complessivo di lavoratori compatibile con gli ordinamenti colturali aziendali. Se ne da avviso sulla Gazzetta Ufficiale n. 86 del 12 aprile 2013.
Il provvedimento ha introdotto importanti semplificazioni in materia di sorveglianza sanitaria informazione e formazione. Ad eccezione di lavorazioni che comportano rischi specifici gli adempimenti in materia di controllo sanitario si considerano assolti, su scelta del datore di lavoro, senza aggravi di costi per i lavoratori, mediante visita medica preventiva, da effettuarsi dal medico competente ovvero dal dipartimento di prevenzione della ASL. La visita medica preventiva avrà validità biennale e consentirà al lavoratore idoneo di prestare la propria attività a carattere stagionale senza la necessità di ulteriori accertamenti medici. Inoltre gli adempimenti in materia di informazione e formazione si possono considerare assolti mediante consegna al lavoratore, certificati dalle ASL ovvero dagli enti bilaterali e dagli organismi paritetici del settore agricolo e della cooperazioni di livello nazionale o territoriale, che contengano indicazioni idonee a fornire conoscenze per l’identificazione, la riduzione e la gestione dei rischi nonché a trasferire conoscenze e procedure utili all’acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e all’identificazione e eliminazione, ovvero alla riduzione e gestione, dei rischi in ambiente di lavoro. Ai lavoratori provenienti da altri Paesi dovrà essere garantita la comprensione della lingua utilizzata nei documenti relativi all’informazione e formazione.
Per informazioni rivolgersi ai funzionari e ai tecnici dell’Unione.

Latte: importiamo dall’estero oltre 2 milioni di tonnellate
Il Centro Studi Confagricoltura ha diffuso un rapporto sulla produzione di latte che evidenzia come in Italia il sistema produttivo in Italia si sia evoluto negli ultimi 20 anni passando da oltre 180 mila aziende a circa 37 mila (-80%). Il numero di capi in produzione nello stesso periodo è diminuito di poco oltre il milione ma mantenendo o addirittura aumentando leggermente la produzione di latte. Tutto questo sta facendo presumere un aumento delle dimensioni aziendali che permette economie di scala ma anche e soprattutto il miglioramento genetico degli animali e una equilibrata alimentazione delle vacche che permette una più alta efficienza di trasformazione e delle rese medie di stalla più elevate (negl’ultimi venti anni sono aumentate di oltre il 70%). L’Europa a 27 Stati – rileva il rapporto di Confagricoltura - risulta essere complessivamente il maggiore produttore di latte vaccino seguito da Stati Uniti India e Cina. E’ da evidenziare la differenza fra le varie produzione medie capo nei diversi Paesi produttori con gli Stati Uniti che arrivano a sfiorare i 10 mila kg per anno/capo mentre L’India, nonostante sia un Paese con il maggiore di capi, ha una produzione media capo molto bassa (1.169 kg/capo).
L’Italia ha una resa media per capo di 6.373 kg ponendosi in Europa subito dopo i big del latte come Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Francia. Purtroppo, nonostante i miglioramenti avvenuti negli ultimi venti anni l’Italia è ancora deficitaria dall’estero per oltre 2 milioni di tonnellate ed importa latte per il 95% da Germania, Francia, Austria, Slovenia, Ungheria e Slovacchia.