La flavescenza dorata della vite - Le emergenze degli ultimi anni anche nel 2013?

09/05/2013

Negli ultimi tre/quattro anni abbiamo assistito a una gravissima recrudescenza delle infezioni di Flavescenza dorata. La sua presenza si è fatta sentire, con tutte le sua drammatiche conseguenze di perdita di produzione e di moria delle viti – ancor più gravi quanto si tratta di nuovi impianti – anche in aree e su vitigni ove in passato era presente in modo sporadico e non invasivo. Le tecniche di difesa adottate sono la lotta all’insetto vettore, il taglio delle vegetazione sintomatica (per ridurre le fonti di inoculo nel vigneto) e il successivo estirpo delle piante colpite. Tutti gli sforzi compiuti dai viticoltori in tal senso sembra che non abbiano ottenuto nessun risultato, anzi, al contrario: sembra quasi che all’aumentato impegno dei viticoltori abbia corrisposto un aumento delle infezioni e delle piante colpite. Lo scoramento e la tentazione di lasciar perdere le misure di lotta obbligatoria che dal 2000 sono in vigore e che sono sempre state rivolte al binomio trattamenti-estirpo pervade la maggior parte dei vignaioli. D’altra parte è più di una sensazione il fatto che molti viticoltori non facciano quello che devono fare, sia a livello di trattamenti che a livello di pulizia nel vigneto della vegetazione sintomatica e di estirpo delle piante colpite. Per non parlare del problema legato ai vigneti mal gestiti, abbandonati e alle viti presenti lungo fossi stradali e aree divenute, dopo anni di incuria, boschive, ove la vite è presente in modo molto abbondante e l’insetto vettore trova rifugio, alimento ed enormi possibilità riproduttive. La ricerca, anche per i pochi mezzi a disposizione, ad oggi non sta fornendo mezzi da integrarsi con quelli disponibili che possano assicurare garanzie di successo per il contenimento della malattia. Ma sul territorio si stanno moltiplicando iniziative volte al monitoraggio dell’insetto vettore e al contemporaneo studio delle sua attività biologica per poter affinare i mezzi di lotta. Insieme con questi aspetti legati alla lotta indiretta alla malattia, intervenendo sul suo vettore, sono in studio di campo anche mezzi di lotta diretti, volti a incrementare o indurre capacità di resistenza da parte della vite. La nostra Associazione nell’ambito di un progetto di monitoraggio provinciale dell’insetto vettore sta collaborando con alcune Comunità Collinari del Casalese, con il Consorzio dell’Asti D.O.C.G., con il Consorzio Tutela del Gavi e con le altre Associazioni Agricole per monitorare in modo più efficace il territorio vitato provinciale per poter orientare gli interventi di difesa affinchè i trattamenti insetticidi vengano effettuati in tempi e modi tali da massimizzarne l’efficacia. Cosa significa? Innanzi tutto stabilire con la massima precisione – zona per zona – il momento ideale del trattamento contro le forme giovanili e successivamente contro gli adulti. Definire una data certa per il trattamento ha lo scopo di indirizzare tutti i viticoltori ad effettuare i trattamenti il più contemporaneamente possibile per ottenere risultati ideali. Trattare contemporaneamente e tutti insieme è condizione necessaria per organizzare un sistema di lotta efficiente ed efficace. Quindi trattare l’insetto vettore della Flavescenza non come trattamento integrativo di quelli contro peronospora o oidio, ma specifico: peronospora o oidio possono ridurre la produzione di uva dell’anno o la sua qualità. La Flavescenza invece distrugge la vite che è il patrimonio che tutti dobbiamo salvaguardare. Questo significa adottare tecniche distributive dell’insetticida che consentano maggiori risultati, trattando tutti i filari, orientando il trattamento verso la parte basale della vite soprattutto il primo contro le forme giovanili, acidificare la miscela acqua/insetticida (specialmente le aziende biologiche che utilizzano il piretro naturale) e trattare verso sera o verso mattina su vegetazione asciutta e con atomizzatori in perfette condizioni operative, opportunamente tarati e registrati, salvaguardando il più possibile gli insetti pronubi. I vostri tecnici sapranno approfondire questi aspetti. Infine ancora un accenno ai monitoraggi. Come detto, monitorare la comparsa delle forme giovanili e degli adulti è la base per la realizzazione di una lotta efficace. In provincia di Alessandria questa attività sta intensificando di anno in anno. Monitorare la presenza degli adulti significa appendere 3 trappole attrattive di colore giallo invischiate nel vigneto in diagonale e sostituirle ogni 15 giorni: le trappole vengono esaminate e gli Scafoidei adulti appiccicati alla trappola vengono contati. Questo lavoro deve protrarsi da fine giugno/inizio luglio a tutto ottobre. In base alle catture è possibile definire l’ideale epoca per i trattamenti. La necessità di trattare verrà segnalata sui bollettini del Condifesa oppure sui bollettini appositamente dedicati alla lotta all’insetto vettore redatti dai responsabili dei progetti specifici attivi nella nostra provincia. Spiace rilevare che alcuni Comuni della nostra provincia non aderiscano al Condifesa: comunque anche in queste realtà viticole il monitoraggio verrà effettuato e verranno affissi bollettini per informare correttamente i viticoltori. Per tutta questa attività sono indispensabili alcune collaborazioni: – delle Amministrazioni Comunali per la sensibilizzazione delle aziende e le eventuali segnalazioni alla Regione di comportamenti non conformi (vedasi pagina seguente); – dei viticoltori conduttori dei vigneti identificati per l’installazione delle trappole cui si chiede di cambiare le trappole ogni 15 giorni e di portarle nel luogo ove i tecnici delle associazioni si ritrovano per la lettura delle trappole e la redazione dei bollettini di intervento. Occorre ribadire che contro la Flavescenza Dorata abbiamo una sola possibilità di successo: lavorare tutti insieme, ciascuno nel proprio ambito. Da soli non si va da nessuna parte.

Marco Visca