Nuove autorizzazioni all’impianto: meglio un passaggio graduale al nuovo regime

06/06/2014

L’attuale regime dei diritti di impianto sarà sostituito con il regime delle autorizzazioni all’impianto a partire dal I gennaio 2016.
L’insieme delle nuove regole di applicazione della politica vitivinicola sta suscitando da circa un anno accese discussioni tra gli operatori del settore. L’impostazione stabilita dalla Commissione europea prevede infatti un passaggio della gestione del potenziale produttivo alle autorità pubbliche competenti, con attribuzioni eseguite a cadenza annuale, entro il limite massimo dell’1% rispetto alla superficie viticola nazionale determinata al 31 luglio dell’anno precedente.
Il rilascio di autorizzazioni per i nuovi impianti sarà concesso qualora la superficie richiesta non sia superiore a quella messa a disposizione dallo Stato membro (1% della superficie nazionale); in caso contrario le autorizzazioni saranno concesse secondo una distribuzione proporzionale degli ettari, a tutti i richiedenti in base alla superficie richiesta, seguendo una graduatoria.
Per quanto riguarda, invece, le aziende che effettueranno un estirpo a partire dal I gennaio 2016, verrà loro rilasciata un’autorizzazione al reimpianto nel caso in cui ne presenteranno richiesta; la stessa dovrà essere utilizzata dall’azienda che avrà estirpato i vigneti, pertanto non potrà essere più ceduta (come avviene oggi per i diritti di reimpianto) ad un’altra azienda.
I diritti di reimpianto non utilizzati dalle aziende entro il 31/12/2015, dovranno essere convertiti in autorizzazioni entro la medesima data sulla base di una richiesta presentata dalle aziende stesse; gli Stati membri potranno decidere di consentire ai produttori di presentare la richiesta di conversione dei diritti in autorizzazioni entro il 31/12/2020; le autorizzazioni ottenute dalle aziende avranno durata analoga a quella dei diritti da cui provengono e comunque scadranno al più tardi al 31/12/2018 (al 31/12/2023 per gli Stati che daranno scadenza al 31/12/2020).
Il regime dei diritti di impianto resta per Confagricoltura il più adatto, mentre il nuovo sistema basato sulle autorizzazioni potrebbe risultare particolarmente critico per l’equilibrio economico e sociale del settore.
Secondo Confagricoltura il divieto di trasferire le autorizzazioni, benché gratuite, può essere limitativo rispetto alla crescita della aziende più dinamiche; in particolare l’attenzione si sta soffermando sui sistemi che le aziende dovranno adottare per incrementare la loro superficie, operazione che potrebbe risultare difficoltosa con l’adozione del regime delle autorizzazioni appena descritto; risulta infatti di primaria importanza, vista la dinamicità e la crescita dei mercati extra europei, mantenere e possibilmente incrementare il potenziale viticolo europeo.

Luca Businaro