Ancora più semplice l'uso alternativo di fecce e vinacce

23/09/2010

Sulla base dei risultati confortanti emersi dalla campagna “sperimentale” condotta dalle Regioni durante la vendemmia 2009, il Ministero Politiche Agricole ha modificato significativamente il decreto sulla distillazione dei sottoprodotti della vinificazione. Con il Decreto n. 7404 del 4 agosto 2010, che modifica gli articoli 5 e 15 del precedente Decreto n. 5396 del 27 novembre 2008, il Ministero ha accolto l’impostazione proposta dalle Regioni di considerare le vinacce e le fecce come una risorsa da valorizzare piuttosto che come un problema da limitare.

Con la nuova norma sono state introdotte alcune importanti novità:

  • sono esplicitati i diversi usi alternativi dei sottoprodotti: agronomico, energetico, farmaceutico, cosmetico, estrazione di enocianina, prodotti agroalimentari
  • l’uso alternativo dei sottoprodotti è consentito a tutte le aziende vitivinicole, senza limiti dimensionali, evitando quindi la richiesta regionale di esonero per specifiche categorie individuate dalle Regioni sulla base delle proprie peculiarità territoriali e produttive
  • la presentazione della comunicazione di uso alternativo, che implica comunque un ritiro sotto controllo per evitare frodi, avviene in modo semplificato direttamente agli Uffici del Ministero – ICQRF competenti per territorio, compilando un modulo valido per tutta Italia
  • i controlli sono effettuati dagli stessi Uffici ICQRF, che si avvalgono del Corpo Forestale dello Stato; le Regioni intervengono solamente nel caso in cui emanino specifiche disposizioni di controllo

L’emanazione del Decreto n. 7404 rappresenta la conclusione di un percorso costruttivo tra Regioni, Ministero Politiche Agricole e Ministero Ambiente, mirato a favorire l’uso alternativo alla distillazione di vinacce e fecce, venendo incontro alle attese degli agricoltori per una semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e per una gestione dei sistemi agricoli in un’ottica di economicità e di rispetto dell’ambiente. Parallelamente l’intervento consente una più razionale organizzazione della filiera della distillazione, alimentando in Piemonte la
produzione di distillati di pregio ad elevato valore aggiunto.