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settembre 2013

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ifendere un’agricoltura inten-siva e produttiva come quella del nord Italia, pensare a meccanismi di “regionalizzazione” da adottare nell’applicazione della Pac per premiare le imprese più competitive, redigere -infine- un unico Programma di Sviluppo Ru-rale per tutte le regioni presenti: Lombardia, Emilia Romagna, Pie-monte, Veneto e Fr iul i Venezia Giulia. È partita da queste esigenze, esposte nel discorso introduttivo del

presidente di Confagricoltura Man-tova Matteo Lasagna , durante il con-vegno promosso dall’organizzazione e che venerdì 6 settembre ha richia-mato alla Millenaria di Gonzaga gli assessori all’Agricoltura di Lom-bardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto e il consigliere regionale nonché presidente del Consiglio re-gionale del Friuli Venezia Giulia

Franco Iacop . Cinque regioni con i loro rappresentanti, dunque, ma anche il presidente confederale

Mario Guidi e i suoi colleghi delle regioni coinvolte. Nelle vesti di mo-deratore, Davide Paolini , noto al grande pubblico come il “Gastro-nauta”, giornalista enogastronomico del gruppo Sole24Ore, nonché au-tore di numerosi libri e guide sul cibo. Rinascimento agricolo , questo il nome dell’iniziativa, si è confermato un momento importante e di respiro nazionale per analizzare dettagliata-mente la situazione attuale e le pro-spettive di sviluppo del settore.

Secondo Claudio Sacchetto , asses-sore all’Agricoltura del Piemonte «La definizione di una nuova programma-zione dello sviluppo rurale deve iniziare da una constatazione non piacevole sugli ultimi anni: il bilancio del Psr 2007/2013 non è certo positivo, non è possibile che dall’inizio dell’iter all’ero-gazione finale delle risorse trascorrano degli anni. Il sistema attuale inoltre non presenta margini di elasticità e il nu-mero delle misure è troppo elevato». «L’iniziativa di questa sera – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura della Lom-bardia, Gianni Fava - rappresenta un’occasione importante per ragionare in termini di territorio agricolo omogeneo, con caratteristiche comuni, con un’im-prenditorialità fortemente vocata all’agri-coltura intensiva e con una qualità molto elevata in termini di Made in Italy.». «L’efficacia della futura Pac sul territorio regionale – ha dichiarato l’assessore dell’Emilia Romagna Tiberio Rab-boni dipende per buona parte dalle de-cisioni che il governo prenderà nelle pros-sime settimane. Ci attendiamo scelte giuste, vale a dire risorse concentrate sugli obiettivi strategici e sull’innovazione». «Redigere un unico piano di sviluppo ru-rale per le regioni del nord Italia – ha aggiunto l ’assessore del Veneto

Franco Manzato significa stabilire protocolli di dialogo e collaborazione per rafforzare la competitività dei nostri si-stemi produttivi».

Chiara la posizione del Friuli Ve-nezia Giulia: «È necessario avviare un confronto con l’organismo pagatore, Agea, al fine di rendere efficace ed effi-ciente il sistema informativo agricolo nazionale e valutare un maggior coin-volgimento del sistema creditizio a fa-vore del comparto agricolo-forestale».

La serata organizzata da Confagricol-tura ha permesso di sviluppare e di-scutere temi fondamentali per la de-finizione del futuro Programma di Sviluppo Rurale, strumento privile-giato per il rilancio del settore. Al l ’evento erano present i Gian Paolo Coscia , presidente di Confa-gricoltura Piemonte, Luca Brondelli , presidente di Confagricoltura Ales-sandria e Valter Parodi , direttore di Confagricoltura Alessandria. Le con-clusioni sono spettate al presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

Rinascimento agricolo, le Regioni del Nord chiedono un unico PSR

A

l Meeting di Rimini Confa-gricoltura ha presentato “EcoCloud”, la rete delle pratiche sostenibili adottate dalle imprese agricole associate. L’ini-ziativa è stata illustrata dal presi-dente dell’Organizzazione Mario Guidi , nell’ambito di un apposito seminario.

In concomitanza dell’incontro riminese, si è resa fruibile dal sito di Confagricoltura - www.confa-gricoltura.it - l’applicazione web nella quale sono raccolte, gestite e condivise le informazioni sulla sostenibilità. Il progetto Eco-Cloud è stato avviato dall’Orga-nizzazione imprenditoriale con il supporto di partner scientifici

(Fondaca, Chiappe Revello) e tecnologici (New Vision).

“Obiettivo del progetto di Confagricoltura – ha sottolineato il presidente Mario Guidi - è quello di far conoscere i mol-teplici percorsi di sostenibilità già avviati dalle imprese agri-cole associate, favorendone la condivisione attraverso la rete confederale e ponendo le basi per lo sviluppo di nuove inizia-tive. Costituisce il punto di partenza per una strategia di più ampio respiro dell’Organizzazione sulla responsabilità am-bientale, sociale ed economica”.

Nel Cloud agro-verde sono inserite le buone pratiche realizzate dalle aziende agricole negli ambiti: economici (ricadute sul territorio dell’attività imprenditoriale, fi-liere corte innovative come ad esempio gruppi di ac-quisto, vendita diretta on line, ecc.); ambientali(diminu-zione emissioni, assorbimento CO2, risparmio di energia, uso/produzione di energie rinnovabili, uso dell’acqua, del suolo, riduzione prodotti fitosanitari e fertilizzanti, riduzione degli sprechi, biodiversità, pro-cessi innovativi in agricoltura biologica, ecc.); sociali (rapporti di lavoro, servizi diretti a categorie sociali svan-

taggiate, sicurezza sul lavoro, fat-torie didattiche, ecc.).

Sono comprese tutte le filiere agricole, con particolare riferi-mento ai comparti vitivinicolo, olivicolo, ortofrutticolo, cereali-colo, florovivaistico e zootecnico. E sono incluse tutte le esperienze di diversificazione produttiva con forme varie di pluriattività e mul-tifunzionalità (agriturismo, ven-dita diretta dei prodotti agricoli, trasformazione aziendale degli stessi, chimica verde, produzione di energia rinnovabile).

“Le nostre aziende – ha eviden-ziato Guidi – hanno già avviato un virtuoso percorso di rinnovamento, anche in relazione alle sfide con cui si stanno misurando: aumentare la produzione ma, allo stesso tempo, puntare con determinazione verso la sostenibilità, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente, due impegni che solo apparentemente sono inconciliabili. Le imprese lo stanno dimostrando nei fatti, ottenendo maggiori raccolti su minori superfici, riducendo i quantitativi di acqua, di mezzi chimici e di energia utilizzati. Ma nello stesso tempo avendo cura del rapporto con i consumatori sui temi della qualità e della sicurezza dei prodotti agricoli e con gli operatori del set-tore, mantenendo elevati livelli di occupazione e dedicando molta attenzione alla sicurezza sul lavoro. Senza trascurare le ricadute positive sui territori con le loro iniziative nel sociale e nel campo culturale”.

Per la nostra provincia hanno aderito al progetto La Vec-chia Posta di Roberto Semino – Avolasca, Davide Stringa

– Pontecurone e Maria Teresa Bausone di Alessandria.

“Le imprese agricole – ha concluso il presidente di Confa-gricoltura - stanno costruendo un’agricoltura dinamica, in-novativa e competitiva, che sa coniugare produttività e soste-nibilità”.

MEETING DI RIMINI 20 AGOSTO 2013

“EcoCloud”, la rete delle pratiche sostenibili

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