L'Aratro n. 9 Ottobre 2017 - page 11

OTTOBRE 2017
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B
ologna, Rebelde, Forcali:
tre varietà di grano, una
garanzia di qualità. Ecco:
questa potrebbe essere la sintesi
dei risultati conseguiti dalle tre
Cooperative alessandrine Sette
Vie, Centro Agricolo San Mi-
chele e Produttori Mais con il so-
stegno di Confagricoltura e Cia
Alessandria con il programma di
semina di grani di forza.
“Una trentina di produttori ade-
renti alle tre Cooperative promotrici
hanno accolto la nostra proposta di
destinare parte della loro superficie
coltivata a grano tenero al nostro
progetto, seminando Bologna, Re-
belde e Forcali
– dice
Mariano Pa-
store
, presidente di Produttori
Mais –
Il risultato sono circa 1800
tonnellate di ottimo frumento te-
nero conteso tra alcuni dei più im-
portanti molini del Nord Italia che
non solo vogliono utilizzare il no-
stro frumento, ma che ci chiedono
di proseguire nell’iniziativa, incre-
mentandone le produzioni”.
“Il risultato che abbiamo conseguito
- sostiene
Franco Orsi
del
Centro Agricolo San Michele -
è
stato per certi versi superiore alle at-
tese, visto che era la prima volta che
si tentava di coordinare tre Coope-
rative per produrre cereali in
un’area importante come la pia-
nura alessandrina, tra le più vocate
in assoluto in Italia, e vista una
campagna tutt’altro che semplice:
alternanza di siccità, piogge allu-
vionali e nuovamente crisi idrica,
senza dimenticare le gelate di metà
aprile, hanno messo a dura prova le
capacità del frumento tenero non
solo di produrre, ma anche solo di
resistere a vicissitudini meteorolo-
giche difficili, ma evidentemente il
grano ha saputo reagire offrendo
alla raccolta produzioni positive
sotto il profilo quantitativo e molto
valide sotto quello qualitativo”.
“Un segreto però c’è stato
– af-
ferma
Fabio Castelli
di Settevie
e va ricercato nelle scelte agrono-
miche che abbiamo imposto ai pro-
duttori, con l’obbligo di seminare
semente certificata, di effettuare in-
terventi di concimazione mirati ad
ottenere non solo buone produzioni
ma anche grani di elevata qualità
merceologica, con interventi di di-
fesa in linea con l’andamento cli-
matico; inoltre in fase di raccolta
abbiamo segregato quelle partite
che non offrivano quelle garanzie
qualitative pretese dai nostri clienti
e che avrebbero danneggiato le par-
tite migliori”.
Il grano ottenuto dalle tre Coo-
perative è stato immagazzinato
presso le strutture di una sola
Cooperativa ed opportuna-
mente miscelato per ottenere
una costanza dei caratteri quali-
tativi:
“Dovendo consegnare una
sessantina di autotreni di frumento
è fondamentale che le caratteri-
stiche del primo carico siano iden-
tiche a quelle dell’ultimo
– ci dice
Andrea Cavallero
di Produttori
Mais –
e lo stoccaggio in un’unica
cella consente anche una conserva-
zione ideale senza l’utilizzo di pro-
dotti fitosanitari: anche questo è un
valore aggiunto molto importante
che l’industria di trasformazione
chiede ai propri fornitori”.
Questo è il risultato della scorsa
campagna, che incoraggia le
Cooperative a proseguire e in-
centivare la coltivazione dei
grani alla base dell’iniziativa. Se-
condo Fabio Castelli
“Bologna e
Rebelde sono le varietà più coltivate
in Italia, mentre Forcali in prove
degli anni passati ha offerto produ-
zioni estremamente interessanti,
confermate anche quest’anno.
Uno dei nostri obiettivi però è
quello di mettere a confronto alcune
– poche, ma significative – varietà
a livello sperimentale e dimostra-
tivo per poter proseguire questa atti-
vità nei prossimi anni con sempre
maggiori garanzie di crescita tec-
nica ed economica per le aziende
che ci hanno dato e ci daranno fi-
ducia”.
Occorrerà anche conti-
nuare a seguire le aziende af-
finché possano adottare le mi-
gliori pratiche agronomiche pos-
sibili adattandole ai cambia-
menti climatici in atto che po-
trebbero rendere sempre più
complicato il raggiungimento di
risultati complessi come quello
di produrre in modo conve-
niente di forza.
“Il coordinamento delle produzioni
è fondamentale per il futuro della
nostra cerealicoltura che deve com-
petere con produzioni ormai di tutto
il mondo
– dice
Gian Piero Ame-
glio
, presidente provinciale Cia
Alessandria –
e il nostro sostegno
alle tre Cooperative non è rivolto al-
l’ottenimento di prodotti di nicchia,
ma è orientato a sostenere i redditi
delle nostre aziende”.
Lo conferma anche il presidente
della Borsa Merci di Alessan-
dria,
Carlo Ricagni
:
“Le nostre
aziende hanno la possibilità di ot-
tenere redditi importanti parteci-
pando a questi programmi di se-
mina, adeguando i propri investi-
menti alle caratteristiche delle pro-
pria azienda anche in un’ottica di
diversificazione delle produzioni
cerealicole”.
Per
Luca Brondelli
, presidente
di Confagricoltura Alessandria,
“in un mercato complesso, sul quale
nessuno di noi ha la possibilità di
incidere, occorre sfruttare le occa-
sioni come quella che le tre Coope-
rative offrono ai cerealicoltori, non
facendosi scoraggiare da eventuali
difficoltà logistiche, tecniche, agro-
nomiche e abbandonando i vecchi
pregiudizi sulla cooperazione, ma
dialogando con i responsabili delle
Cooperative oppure con i nostri tec-
nici per trovare le soluzioni ai vari
problemi che si potrebbero affac-
ciare a impedire la realizzazione di
progetti importanti come la coltiva-
zione dei grani di forza”.
“Sono molte le aziende cerealicole
alessandrine che potrebbero aggiun-
gersi alle trenta che lo scorso anno
hanno scelto di unirsi per la realiz-
zazione di questo progetto; ad esse
si chiede di credere nella validità di
questa iniziativa, destinando una
parte della superficie coltivata a
grano
– conclude
Valter Parodi
,
direttore di Confagricoltura
Alessandria -
È proprio il caso di
dire che con Bologna, Rebelde e
Forcali l’unione fa la forza”.
BOLOGNA
• È la varietà più coltivata in Italia
• È un grano di forza
• Ottima resistenza al freddo
• Buona resistenza alle malattie
• Colore della granella rosso
• Epoca di semina autunnale
• Richiede terreni fertili
Date le sue caratteristiche agronomiche alla se-
mina occorre utilizzare da 180 a 200 kg all’ettaro
di seme per le semine di inizio ottobre, fino a 240
kg all’ettaro di seme per le semine di fine ottobre.
Le aziende aderenti al progetto devono seminare
semente certificata. Non è ammesso l’utilizzo di
seme aziendale autoriprodotto.
REBELDE
• È la terza varietà più seminata in Italia
• È un grano di forza
• Abbastanza resistente al freddo
• Buona resistenza alle malattie
• Colore della granella bruno scuro
• Epoca di semina autunnale
• Richiede terreni fertili
Date le sue caratteristiche agronomiche alla se-
mina occorre utilizzare da 180 a 200 kg all’ettaro
di seme per le semine di inizio ottobre, fino a 240
kg all’ettaro di seme per le semine di fine ottobre.
Le aziende aderenti al progetto devono seminare
semente certificata. Non è ammesso l’utilizzo di
seme aziendale autoriprodotto.
FORCALI
• È una nuova varietà da provare affiancata a Bo-
logna e Rebelde
• È un grano panificabile superiore/di forza
• Buona resistenza al freddo
• Ottima resistenza alle malattie
• Colore della granella rosso
• Epoca di semina da metà ottobre a fine no-
vembre
• Richiede terreni fertili
Date le sue caratteristiche agronomiche alla se-
mina occorre utilizzare 180 kg all’ettaro di seme.
Le aziende aderenti al progetto devono seminare
semente certificata. Non è ammesso l’utilizzo di
seme aziendale autoriprodotto.
I grani di forza forniscono farine dotate della capacità di lievitare moltissimo e di mantenere la lievitazione nel tempo. Una farina di forza deve contenere un
alto tenore proteico, così da fornire impasti elastici, tenaci e molto resistenti alla lievitazione. L’indice che misura la forza delle farine è il “W”; per i grani di
forza deve essere superiore a 300; l’indice che misura la tenacità dell’impasto è il “P/L” che per i grani di forza non deve essere inferiore a 0,5; le proteine
non devono essere inferiori al 14%. Queste sono le caratteristiche merceologiche che Bologna, Rebelde e Forcali devono raggiungere. I grani di forza sono
varietà più “delicate” di altre e devono essere coltivate nei terreni più fertili e freschi, adottando particolare attenzione nella nutrizione azotata, perchè pos-
sano produrre l’elevata quantità di proteine, e nella difesa per evitare che attacchi di organismi patogeni provochino scadimenti qualitativi.
Pagina a cura di
Marco Visca
Risultati incoraggianti del programma di semina
di grano tenero delle Cooperative alessandrine
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